“Jules e Jim”, capolavoro restaurato
Al Gloria una proiezione speciale

Il classico di François Truffaut torna sugli schermi grazie alla cineteca di Bologna. E contribuirà alla campagna per l’acquisto collettivo della sala comasca. Già raccolti 8mila euro

«Ci siamo conosciuti e riconosciuti, ci siamo persi di vista, ci siamo ripersi di vista, ci siamo ritrovati e poi riacciuffati e poi ci siamo separati: ciascuno è ripartito per fatti suoi nel vortice della vita».

Amici e rivali

Così la canzone “Le tourbillon” riassume la vicenda di “Jules e Jim”, amici e rivali in amore che trascorrono la vita contendendosi i favori di Catherine, donna moderna e spregiudicata per quell’epoca (siamo negli anni Dieci del Novecento, un secolo fa) che non sa, anzi, non vuole decidere. Il romanzo autobiografico di Henri-Pierre Roché, pubblicato nel 1953, divenne un film due lustri dopo grazie al genio di François Truffaut.

Il grande regista era, per certi versi, ancora alle prime armi anche se il suo debutto - “I 400 colpi” - e il successivo “Tirate sul pianista” avevano già messo in mostra l’ex critico cinematografico dei “Cahiers du cinéma” come punto di riferimento della nascente “nouvelle vague” assieme a Jean – Luc Godard e Louis Malle. Catherine ha la bocca (che fa innamorare gli uomini che la osservano riprodotta in una scultura), lo sguardo, la malizia di Jeanne Moreau, nel ruolo più bello di tutta la sua carriera, lodato anche da Helen Hessel, che fu l’ispiratrice del personaggio e che ebbe parole bellissime anche per l’autore (“Che Roché abbia saputo raccontare la storia di noi tre tenendosi sempre molto vicino al susseguirsi degli eventi, non ha nulla di miracoloso. Ma quale disposizione d’animo in lei, quale affinità ha potuto illuminarla fino al punto di rendere sensibile l’essenziale delle nostre intime emozioni? (…) Con affetto, caro signor Truffaut”.

Un film abbacinante, tormentata educazione sentimentale per quella generazione che sarebbe arrivata nel Sessantotto vedendo rivoluzionati tutti i rapporti stabiliti dalle convenzioni sociali stabiliti fino a quel punto (“Tu mi hai detto: ti amo. Io ti ho detto: aspetta. Stavo per dirti: prendimi. Tu mi hai detto: vattene”).

La serata

Un grande classico del restaurato dalla Cineteca di Bologna che procede nella sua benemerita e indefessa attività di recupero del patrimonio filmico mondiale. Stasera alle 21 sarà proiettato allo Spazio Gloria di via Varesina 72 – biglietti a 5 euro - in questa nuova edizione in lingua originale sottotitolata, per godere anche delle sfumature del francese Jules (Henri Serre, esordiente al cinema) e del tedesco Jim (Oskar Werner, poi chiamato da Truffaut anche per “Fahrenheit 451”): «Noi diciamo in tedesco: il guerra, il morte, il luna, mentre sole e amore sono di sesso femminile: la sole, la amore. La vita è neutro». Anche questo appuntamento rientra nelle iniziative della campagna #manchitunellaria per acquistare lo Spazio Gloria lanciata dal Circolo Arci Xanadù che, in meno di una settimana, ha già raccolto 8mila euro.

La cifra da raggiungere è 350mila euro entro il prossimo anno e con un esordio così la “pazza idea” non sembra poi così pazza.

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