La favola del farmacista e del medico: Luca Ghielmetti omaggia Enzo Jannacci

L’evento Serata speciale stasera alle 21 sul palco di Nerolidio Music Factory di Como. “Foto ricordo”: con il cantautore di Valmorea si esibirà la band lariana dei Dumandbass

Riprendiamo le parole che Davide Van De Sfroos consegnò a queste pagine dieci anni fa: «Per me Enzo Jannacci era come un parente, non troppo lontano, non sempre vicino, di quelli che quando ti entrano in casa mettono tutto a soqquadro, fanno chiasso, e i nipoti impazziscono per lui».

E di nipoti ne ha avuti tanti, Jannacci Vincenzo, medico chirurgo con il vizio della canzonetta, la sbandata per il jazz, la poesia del quotidiano, l’amore per Milano e per quella gente di periferia, che vive disegnando Madonne sul marciapiede, oppure ritagliando fiori nella lamiera in fabbrica per regalarli alla donna appena conosciuta, e se non potevano permettersi una donna, bastava un passaggio su una bella macchina e un paio di scarpe da tennis per essere felici.

Il debito

Se Bernasconi, come tutti quelli che si esprimono in dialetto, gli deve qualcosa – gli deve il coraggio di farlo non solo interpretando la tradizione, ma rinnovandola – un cantautore come Luca Ghielmetti ha sicuramente respirato e fatto sue certe atmosfere.

Basta ascoltare canzoni come “Il dottor Carlo” o “Gabbiano a Milano”, “La triste canzone della corrida” o “La mia morosa” per ritrovarvi qualcosa di Jannacci.

Guarigioni

Del resto anche Ghielmetti, farmacista in Valmorea, è tenuto a collaborare con il medico ed entrambi puntano alla guarigione, anche spirituale, del paziente. E pazientano, gli ammiratori di questo eclettico autore, da anni e anni attendendo un suo nuovo album che chissà quando arriverà. Pazienza: ci sono occasioni come quella di stasera, mercoledì 29 marzo, alle 21, sul palco di Nerolidio Music Factory in via Sant’Abbondio 7, per una “Foto ricordo” dedicata a Jannacci, che da dieci anni presta le sue cure dall’altra parte. Con lui sul palco amici talentuosi come il clarinettista Alfredo Ferrario e il trombettista Marco Brioschi. E ancora i Dumandbass, formazione tutta comasca che dell’autore di “Vengo anch’io” ha fatto tesoro e va riproponendo le sue canzoni da diversi anni: Claudio Malfatto (voce e chitarra), Riccardo Fancini (chitarra), Franco Pandolfo (contrabbasso e bassotuba) e John Tagliabue (batteria) pescano in tutto il repertorio, tra brani celeberrimi e altri meno conosciuti, ma non per questo meno belli.

La serata, condotta da Maurizio Pratelli e organizzata da Marco Pezzati e Marco Castiglioni, sarà impreziosita anche dalla presenza di Paolo Vites, giornalista musicale di lungo corso, una passionaccia per Dylan espressa in diversi libri, ma anche un amore e una conoscenza di Jannacci che ha portato alla pubblicazione di “Canzoni che feriscono”, prezioso volume che rilegge la carriera di un autore troppo spesso considerato un saltimbanco, un comico prestato alla musica, uno che deve fare sempre ridere, riraccontato, invece, come merita, come uno dei più eclettici e fondamentali autori di canzoni, capace di divertire e divertirsi, certo, ma anche di distruggerti con due versi e una melodia. L’evento è sold out.

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