Luca Ghielmetti: «Musica e amicizia
in aiuto alla Romagna»

L’intervista Questa sera al “Carducci” un concerto a sostegno dell’Associazione Piccola Betlemme di Faenza

Una serata per aiutare la Romagna, così duramente colpita da un’alluvione che ha sconvolto tutta l’Italia – e non solo – per la portata e la devastazione. Un concerto in un luogo storico di Como per raccogliere fondi da destinare a un progetto specifico e importante.

Stasera alle 21 il cantautore Luca Ghielmetti, con un pugno di amici musicisti di grande spessore, proporrà un evento predestinato a essere memorabile sul palco del Salone Enrico Musa dell’Istituto Carducci di viale Cavallotti 7. I proventi dell’evento verranno interamente destinati all’Associazione Piccola Betlemme di Faenza (offerta minima 20 euro). «Un progetto importante a cui io e mia moglie Francesca, che è proprio originaria di Faenza, crediamo molto – racconta l’artista di Valmorea – Io non sono uno di quei comaschi che passavano le vacanze sull’Adriatico, venivo portato in Liguria. Ma ho scoperto tutto un mondo, i miei due figli sono romagnoli di fatto, insomma, sono legatissimo a questa terra e a questa gente straordinaria».

Come avete individuato questa realtà e di che cosa si occupa?

Appena è stato possibile, Francesca è tornata nelle sue terre e ha visto cose che nessun telegiornale può raccontare. L’acqua che è arrivata ovunque, il fango che, appena è ritornato il bel tempo, si è immediatamente solidificato, quasi cementato, rendendo molto complicati gli interventi. Senza contare che le piogge successive, anche quelle leggere, non facevano altro che peggiorare la situazione, facendo traboccare le fogne e causando altri danni. Insomma, c’è molto da fare e bisogna aiutare chi ha perso la casa, chi ha perso tutto.

E di questo si occupa Piccola Betlemme.

È un’associazione che opera in accordo con il Comune di Faenza per recuperare il cibo ancora di buona qualità, ma scartato dalla grande distribuzione e offre spese mirate alla persone in situazione di particolare fragilità. Normalmente consegna la spesa direttamente a casa a soggetti temporaneamente impossibilitati ad uscire dalla propria abitazione. Qui si tratta di aiutare molte persone in più e, quindi, è necessaria una cella frigorifera più capiente per ospitare tutte le vivande deperibili. A questo sono destinati i proventi del concerto.

Un concerto che vedrà sul palco una all-star band.

Sì, sono fortunato perché erano disponibili degli amici dal grandissimo cuore che hanno accolto la mia richiesta con grande entusiasmo.

Cominciamo da Bruno Giordana.

È davvero un grande, suona qualsiasi strumento a fiato, ma è anche un grande pianista, così potrò alternarmi anche io tra chitarra e tastiera. Ha suonato con tutti, da Bruno Martino ai Pooh per non parlare di Renato Zero.

Marco Brioschi è un trombettista che non ha bisogno di presentazioni.

Ci siamo conosciuti di recente, in occasione di un omaggio a Jannacci da Nerolidio, ed è scattata immediatamente una grande amicizia oltre alla promessa di fare al più presto qualcosa assieme.

È un incontro recente anche quello con un maestro del clarinetto quale è Alfredo Ferrario.

Sì, ma è come se ci conoscessimo da una vita. Oltre alla musica ci legano vari amori: per i vini e i cibi naturali, per certi pesci. Ma ci sarà anche un ospite: Michele Gattoni, liutaio in Viggiù, che ci farà ascoltare almeno un brano “manouche”, nella tradizione di Django Reinhardt.

E poi c’è il Carducci...

Il solo palco che può farti trovare uno Steinway e perfino un organo a canne! Ci avevo suonato tanti anni fa con Tim Sparks e Greg Cohen e poi anche in altre occasioni. Mi piace quel suo sapore di antico e tutta la storia che un’istituzione così porta con sé. È un luogo che vorrei fosse conosciuto, apprezzato e frequentato maggiormente. Mi piacerebbe continuare a riempirlo di musica.

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