Lugano, stagione 2019-20
Il teatro entra nel mondo

“Impressioni di realtà” è il titolo imposto al programma allestito al Lac di Lugano. Tra i titoli più interessanti “Granma”, “Minefield” e “Hate Radio”

Un forte contatto con il presente e con il mondo che ci circonda segna le proposte della prossima Stagione 2019-20 delLac di Lugano.

Nelle intenzioni di Carmelo Rifici, direttore artistico di “Lugano in scena”, l’insieme di appuntamenti dell’importante e vasto cartellone, vuole costituire una “presa diretta” sulla vita. Lo dice già il titolo che è “Impressioni di realtà”. Dedicati, in particolare a questa tematica, sono alcuni spettacoli come “Granma” del collettivo svizzero-tedesco Rimini Protokoll, che va in scena il 29 settembre, tra le prime date.

Si segnalano poi, il 19 e 20 marzo “Minefield” (Campo minato) della argentina Lola Arias e a maggio, “Hate Radio” di Milo Rau. Sono stati scelti esponenti del genere del teatro-documentario o teatro-verità. Altro appuntamento significativo è “Imitation of life” dell’ungherese Kornél Mundruczó e il “Macbeth” che vedremo in gennaio, con la regia dello stesso Rifici, in chiave psicanalitica. Uno dei punti di forza dell’attività teatrale al Lac è la produzione. Nella sezione Lac Factory, si trovano tredici spettacoli prodotti o coprodotti dalla realtà ticinese. La compagnia ticinese Trickster-p sarà in scena dal 12 al 15 marzo, con “Book is a book is a book”, un singolare evento teatrale che vede protagonista il pubblico, tra le pagine di un libro.

Un classico americano come “Lo zoo di vetro” di Tennessee Wiliams, diretto da Leonardo Lidi va in scena a novembre.

Nell’ambito del focus dedicato a Carlo Goldoni, una nuova produzione è quella diretta dal ticinese Igor Horvat che presenta “La bottega del caffè” con Antonio Ballerio e Massimiliano Zampetti. C’è poi anche “La casa nova” un altro Goldoni, interpretato secondo tradizione da Giuseppe Emiliani. Natalino Balasso sarà poi interprete di “La bancarotta” con la regia di Serena Sinigaglia, sempre su ispirazione goldoniana. Un focus particolare è dedicato alla creatività femminile. Si intitola “Il corpo in scena”. Qui troviamo tre spettacoli con altrettante donne: Emma Dante, il 1 dicembre, presenta “La scortecata” liberamente tratto da “lo cunto de li cunti” di Giambattista Basile. In febbraio, Emanuele Conte e Michela Lucenti saranno in scena con “Uno studio per AXTO”, mentre Silvia Costa propone il 31 marzo, “Nel paese dell’inverno” liberamente tratto da “Dialoghi con Leucò” di Cesare Pavese.

Molti altri lavori si ispirano a testi letterari come “Scene da Faust” di Federico Tiezzi, ma anche “Ifigenia, liberata” di Angela Demattè e Carmelo Rifici e “Antigone di Sofocle”, riadattata da Massimiliano Civica. Naturalmente ci sarà spazio anche per la risata con numerosi ospiti noti. Giacomo Poretti, di Aldo, Giovanni e Giacomo porterà anche a Lugano, il 15 e 16 ottobre, “Fare un’anima”. Al Lac arriveranno anche Geppi Cucciari con “Perfetta” e Teresa Mannino e Giovanna Donini con il divertente “Sento la Terra girare”. Attori di grande esperienza come Antonio Catania, Gianluca Ramazzotti e Paola Quattrini saranno protagonisti di “Se devi dire una bugia dilla grossa”, diretto da Gianluca Dorelli.

È in cartellone anche lo spettacolo “È questa la vita che sognavo da bambino?”, con Luca Argentero. Non potevano mancare, neanche a Lugano ,i Legnanesi con la loro rivista ma anche i musical come “Hair”, “The Tribal Love Rock Musical”, “Ghost”, “A Chorus Line”, “We Will Rock You” e molta danza. Assolutamente da non perdere (anche se non per ridere) altri due appuntamenti: “Diplomazia Una notte per salvare Parigi” di Cyril Gely in uno spettacolo di Elio De Capitani e Francesco Frongia in scena il 10 e 11 marzo e il 7 e 8 aprile “Un nemico del popolo” di Henrik Ibsen per la regia di Massimo Popolizio con Massimo Popolizio e Maria Paiato. Ben sedici gli spettacoli che vedranno in primo piano la scena svizzera, mentre la stagione si chiuderà con La Traviata di Giuseppe Verdi, opera concepita per lo Sferisterio di Macerata dove è direttrice artistica del Macerata Opera Festival la nostra Barbara Minghetti. P
Sara Cerrato

© RIPRODUZIONE RISERVATA