Sferaebbasta ai ragazzi:
«Non fate tutto come me»

Il rapper lancia il nuovo disco “ Rockstar ” : «Posso essere un esempio da seguire per il successo partendo dal niente, questo sì»

Prima era povero e viveva nelle case popolari con gli amici che spacciavano e finivano in prigione. Le sue vecchie canzoni, che era già bellissime dal primo album, ti facevano preoccupare per i rischi che stava correndo. Ora è una Rockstar. Le sue nuove canzoni, che sono sempre bellissime ma più melodiche, parlano di soldi, camere d’albergo, ragazze e locali, «sai la vita da rockstar, fai tardi di notte, gli eccessi, quelle cose lì». I vecchi e i nuovi testi hanno però delle cose in comune, a parte i capi firmati e le catene d’oro che sono la sua passione, la capacità di far scattare il teletrasporto. Sferaebbasta è sempre bravissimo a trascinarti nella sua vita come se fosse uno spettacolo da vedere in prima fila. Mentre lo ascolti, lo vedi. Prima era inseguito dalla polizia, adesso dai fan. Prima aveva tre euro in tasca, adesso ha le tasche piene di soldi. Prima mangiava solo pasta in bianco, adesso è sempre in ristoranti e alberghi cinque stelle. Prima fumava tanto. Ora fuma ancora di più. Questo non cambia. Era un trap king e un trap king resta anche se il nuovo album l’ha chiamato Rockstar perchè il rap è il nuovo rock e quindi lui si considera un numero uno assoluto e basta, non il numero uno di un sottogenere. Il terzo disco di Sferaebbasta, 25 anni, nato Gionata Boschetti e cresciuto a Cinisello Balsamo. è cambiato perchè è cambiato lui. «Io canto sempre la verità. Quasi non sono più andato a Cinisello nell’ultimo anno, non potevo più cantare lo spaccio».

La copertina di Rolling Stones

«La musica è più dolce perchè anche la mia vita si è addolcita - ha aggiunto -. In realtà non tutte le canzoni sono dolci, siamo stati attenti a mantenere l’equilibrio con altri brani come “Serpenti a sonagli” dove ci sono i suoni tipici più aggressivi tipici della trap». Però Cupido, Ricchi per sempre e Rockstar, tre capolavori, non faranno certo fatica a passare anche nelle radio poco abituate al rap perchè sono canzoni rosa, come la pelliccia che indossa sulla copertina dell’album. Il lancio stesso del disco, prodotto da Charlie Charles, è stato un capolavoro di colpi di scena, con Rolling Stone che gli ha dedicato due copertine, perchè non gliene aveva mai data una dopo avergli fatto una serie di foto da vera star del rock.

Le magliette di secondi

Ovviamente indossando un abio firmato dietro l’altro, altra fissa di Sfera, che però è arrivato in conferenza stampa casual, con gli occhiali a cuore e la maglietta dei Back street boys sopra il dolcevita a righe, e quando gli hanno chiesto qual era la ragione lui ha risposto: «Boh, io scelgo sempre le magliette che non vuole nessuno, tipo Michael Jackson lo comprano tutti ma sua sorella Janet Jackson chi se la fila? Vuoi che non la prenda io? E la prendo». Il numero uno che vendica i numeri due. Tutti conquistati dalla sua simpatia. Nel disco Sfera ha partecipazioni con giganti americani della musica come Quavo, e ha promosso un rapper italiano Dfregold perchè «mi è piaciuto subito». Ci sarà anche un edizione internazionale. Per quella italiana le prevendite del disco sono andate cosi bene e che le edizioni limitate in vinile e autografate sono andate quasi subito esaurite. Sfera non teme neanche il nuovo sistema Fimi per la certificazione dei dischi d’oro, che conteggia solo chi ha Spotify premium, possa penalizzarlo. «Meno male, se no ogni due secondi c’era un disco d’oro che non valeva. Io riderò ancora. Ho già preparato i denti». Sfera sa quello che vale, in Ricchi per sempre dice: «Saremo ricchi per sempre, sì, ricchi per sempre O forse no, vabbè fa niente, sì, vabbè fa niente Oggi ho scritto una canzone, sì quella è per sempre Per certe persone sarò il salvagente». E infatti si considera un nuovo cantautore a tutti gli effetti: «Perchè no? I testi li scrivo io».

Nobel per la trap

Sfera vuole il Nobel per la trap. Lo dice, e ride con i suoi bei denti nascosti dalle griglie d’oro che sono un’altra sua fissa. Perché Sfera ha dalla sua un altro fattore, oltre al talento. Ha un gran carattere. Sa quello che vuole. E’ determinato, è simpatico, ma non è ipocrita. Fa quello che dice e dice quello che fa. Per questo, in un mondo dove tutti cercano di nascondere le proprie nefandezze, lui fa l’esatto opposto. Le ostenta. È spiazzante un ragazzo che si comporta così, perchè non ha nulla da nascondere e quindi nulla di cui avere paura.La droga nelle sue canzoni ricorre e quindi, per non diventerà l’incubo dei genitori oltre all’idolo delle figlie, deve precisare: «Io non dico ai ragazzi di usarle. Posso essere un esempio per loro perchè arrivo dalla strada e sono arrivato in alto, in questo sì mi fa onore se li seguono. Ma per il resto, no, quello che va bene per me non va bene per altri e ognuno deve seguire la sua strada. Io ascoltavo i rapper americani, nelle loro canzoni parlano di pistole, non è che sono andato in giro a sparare, ho fatto musica».

La mamma

A differenza di altri rapper nelle sue canzoni non c’è mai stata cocaina perchè non c’è nella sua vita. In questo disco, infatti, c’è solo per condannarla: «Io cerco di stare alla larga da cocaina e pasticche varie, ho visto gente finire male e quando vedi la gente finire male, sai cosa non devi fare». Ma anche lo sciroppo della tosse preso come analgesico fa male e lui ogni tanto lo prende, non solo lo canta. «Si ma quello è una mia debolezza. Solo sto attento a non farlo più vedere nelle stories di Instagram perchè magari i ragazzini mi imitano, non voglio che mi imitino però non voglio neanche limitare la mai vita privata, voglio essere libero». Tanto se lo fa ci pensa la mamma a sgridarlo e la mamma su di lui ha un ascendente, è l’unica donna che ama. «Sono cresciuto con lei, mio papà è morto quando ero piccolo. È ovvio che sia legato a lei. Si arrabbia tantissimo se vede che prendo lo sciroppo, non mi parla per giorni, mette il muso, la prende malissimo». Una rockstar con la paura della mamma, come tutti i ragazzini che lo seguono. «Non sono tutti ragazzini – ha detto Sfera – I più piccoli sono quelli che si vedono di più perchè vengono a ogni evento, ma le statistiche dicono che la maggior parte dei miei fan è tra i 18 e i 24 anni».

La politica e il tour

I giornalisti in conferenza stampa all’Universal music cercano in ogni modo di fargli dire per chi vota e almeno di convincerlo a spingere i giovani ad andare votare, ma Sfera non ci casca: «Io di politica non so niente,qualunque cosa dicessi non sarebbe vera. Se un ragazzo vuole fare politica studia e cambia il mondo, certo non ascolta quello che dico io. Poi tanto a me sembra che siano tutti ignoranti. Anche quando gli fanno le domande le Iene, so più io le risposte di loro, che non ho studiato. In ogni caso se un ragazzo votasse chi gli dico di votare io avrebbe dei problemi». Rockstar esce oggi con un instore serrato che per ora non toccherà Como tappa probabilmente del tour che inizierà il 7 aprile da Modena e toccherà le principali città italiane. Le ragazze però sono avvisate: «Non innamorarti mai di me. Ora sono una rockstar. Resti in un locale con il telefono in mano sperando in un messaggio che non arriva mai». «Però nessuna dice mai di no lo steso ora che sono una rockstar».

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