Siani nuovo presidente:
«Un Carducci per i giovani»

Eletto dal Consiglio direttivo al vertice dell’Associazione culturale comasca. Renato Papa resta come presidente onorario

Cambio della guardia al vertice dell’Associazione Giosuè Carducci di Como. Il Consiglio direttivo di una delle più gloriose istituzioni della cultura cittadina ha eletto come nuovo presidente il professor Manlio Siani, che succede all’avvocato Renato Papa, che, a sua volta, ha accettato la carica di presidente onorario. Siani, che il suo predecessore definisce «l’uomo giusto al posto giusto», ha lunghi trascorsi nella non semplice carica di dirigente scolastico. Dei suoi settantatré anni, compiuti a febbraio, ne ha trascorsi quarantacinque nei panni di dirigente scolastico. È stato preside in numerosi istituti, tra cui il Liceo Artistico Papa Ratti di Desio, dove ha concluso la carriera. È andato in pensione quattro anni fa, ma è un vero turbine di attività e ricopre molti incarichi. Ha fondato due scuole materne, ad Assisi e a Vertemate con Minoprio, è delegato per la provincia di Como dell’Ordine dei Cavalieri del Santo Sepolcro, è presidente della Commissione cultura della Fondazione Gennari del Forum Franciscanum di Caslino d’Erba. La presidenza del Carducci è dunque solo l’ultimo importante incarico.

Professor Siani, perché ha accettato di presiedere l’Associazione Carducci?

Sono stato nominato in maniera unanime e questo mi infonde molta fiducia per il lavoro futuro. Credo che la scelta sia caduta si di me per la mia esperienza pregressa. Sono diventato preside per la prima volta all’età di ventotto anni e ho svolto per molti anni il mio lavoro nelle scuole, con grande impegno e soddisfazione. Data la vocazione prettamente culturale dell’Associazione Carducci, spero di poter offrire il mio contributo nel modo migliore possibile.

Lei stesso ha proposto che il suo predecessore ricoprisse la carica di presidente onorario. Perché questa scelta?

Stimo molto l’avvocato Renato Papa che ha a cuore il Carducci. Mi è sembrato giusto attribuirgli questo riconoscimento e so che sarà sempre presente nella gestione dell’associazione.

Parliamo ora dei progetti che sta elaborando per il Carducci…

Il primo obiettivo che dobbiamo perseguire è il coinvolgimento dei giovani. L’associazione conta 450 soci che sono, per la maggior parte, in età avanzata. È naturale e necessario abbassare l’età dei soci, attraendo nuove persone, con le loro energie e le idee nuove.

Impresa non facile. Che ne pensa?

Certamente, i ragazzi di oggi hanno stili di vita e di fruizione della cultura molto diversi da quelli delle generazioni precedenti. Confido però di trovare dei canali per metterci in contatto con loro. Per prima cosa, vorrei, tramite l’Ufficio scolastico regionale, arrivare a comunicare con le scuole cittadine e con il Conservatorio. Mi piacerebbe creare progetti culturali comuni e chissà, incuriosire qualcuno di questi ragazzi. Credo molto nelle parole che il famoso architetto Renzo Piano ha pronunciato appena qualche giorno fa: «Sono i giovani che salveranno la terra. I giovani sono i messaggi che mandiamo a un mondo che non vedremo mai. Non sono loro a salire sulle nostre spalle, siamo noi a salire sulle loro, per intravedere le cose che non potremo vivere».

C’è poi anche la questione, altrettanto spinosa, di come finanziare le attività dell’associazione…

Dobbiamo, a tutti i costi, aderire ai bandi Cariplo. Sto già lavorando per uno di questi che scade a settembre e che è rivolto a istituzioni come la nostra. L’obiettivo è quello di rivalutare le periferie, non solo come sobborghi urbani ma come territori da valorizzare. Penso, ad esempio, al Triangolo Lariano, area ricchissima di cultura e arte.

Sta già pensando all’attività del Carducci, per di più in questi tempi di pandemia?

In questi giorni, stiamo pensando di realizzare uno spettacolo, che andrà in scena nel Salone Musa, a porte chiuse e che verrà proposto ai soci su cd. Vi stanno lavorando Antonietta Loffredo, Miriana Ronchetti e Sabina Concari. A settembre poi ripartiranno tutti i corsi; pittura, scultura e incisione. Ci saranno poi le conferenze che vorrei, come sta già facendo la vicepresidente Magda Noseda, legare ai viaggi, per percorsi interessanti e attraenti. Naturalmente non mancheranno la stagione concertistica e quella teatrale.

I soci potranno contare su altri servizi?

Sì, ho coinvolto la psicologa Daniela Caprioli che terrà consulenze gratuite presso la nostra sede. Un aiuto in più per i soci del Carducci.

Quanto è importante che questa istituzione comasca continui a vivere?

Abbiamo un patrimonio prezioso da diffondere, per rispettare lo spirito divulgativo dei fondatori, che pensarono a una cultura davvero per tutti. Oggi, più che mai, è necessario. Noi ci siamo.

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