C’è un altro De Vecchi. «Con i consigli di papà»

Personaggi La vittoria dei playoff di Prima alla guida del Costamasnaga, è il primo successo nella carriera d’allenatore di Simone, DeVecchi jr

La vittoria dei playoff di Prima categoria alla guida del Costamasnaga, con in palio il ripescaggio in Promozione, è il primo successo nella carriera d’allenatore di Simone De Vecchi. Dopo aver giocato e vinto da calciatore, toccando l’apice a fine anni 2000 con la conquista della serie D in maglia Cantù, il quarantenne tecnico brianzolo è uno dei protagonisti di questo finale della stagione calcio-dilettantistica. Ed è anche protagonista, con le dovute proporzioni, di un parallelismo con la carriera di suo padre, Walter De Vecchi: prima calciatore con Milan, Napoli e Bologna (solo per citarne alcune) tra gli anni ’70 e ’80, e poi allenatore in serie B e C.

Proprio la serie C ’99-2000 lo vide, seppur per una breve parentesi, alla guida del Como. Walter e Simone, padre e figlio uniti dalla passione per il calcio, prima in campo e poi in panchina. Mentre Simone in panchina è alle sue prime esperienze, Walter, 67 anni, ancora oggi si aggira sui campi del centro sportivo Vismara nel ruolo di coordinatore dell’area tecnica del settore giovanile del Milan.

«Parliamo sempre di calcio – racconta Simone – e i suoi consigli non mancano mai. Ma il mio calcio, quello dei dilettanti, e il suo sono due mondi completamente diversi. Non viene spesso a vedere le mie partite perché impegnato con le giovanili del Milan, ma appena può è in tribuna e mi fa piacere».

Sono diversi i ricordi di Simone quando da bambino girò mezza Italia al seguito del papà calciatore: Ascoli, Napoli, Bologna e infine Reggio Emilia dove una volta si perse allo stadio, con lo speaker che annunciava lo smarrimento del figlio del capitano, subito ritrovato dai tifosi.

«Non posso dimenticare poi nel 1994 quando andammo “assieme” all’Isola d’Elba per le finali nazionali dei campionati Allievi: papà, da allenatore, conquistò lo scudetto dei ‘pro’ con il Milan di De Zerbi, Maccarone e Corrent, mentre io, da giocatore, quello dei dilettanti con l’Aldini».

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