Maslianico e Ardisci e Spera
Spunta l’ipotesi di fusione

E’ una possibilità che stiamo vagliando, ma i tempi tecnici per questo tipo di operazione sono molto risicati», dice Stanislao D’Orta nuovo patron

Ha suscitato interesse e curiosità la cessione del Maslianico da parte di Niki D’Angelo alla Dialquadrato Ssdarl, la stessa che solo poche settimane fa ha rilevato l’Ardisci e Spera. Gli appassionati del mondo pallonaro comasco, non abituati a questo tipo di operazioni, hanno subito rizzato le antenne e, chi più chi meno, si sono posti qualche domanda in merito.

Quale interesse c’è dietro alle due acquisizioni della Dialquadrato l’abbiamo chiesto al diretto interessato, Stanislao D’Orta, socio e referente di questa società e neo presidente dell’Ardisci e Spera. «Il nostro obiettivo è sempre il medesimo – spiega D’Orta –: vogliamo trasmettere la cultura dello sport ai giovani, attraverso la gestione di centri sportivi di alto livello». L’incipit di quanto fatto con l’Ardisci al centro sportivo di Lazzago e quindi lo stesso fatto con il Maslianico e l’impianto sportivo di via Burgo. «Vogliamo fare dell’attività sociale tramite lo sport. E per fare sport è necessario avere delle strutture adeguate. Quelli di Lazzago e Maslianico sono due centri molto belli, che vanno sviluppati e riqualificati». Passando agli aspetti societari e sportivi per conoscere i nomi che potrebbero entrare nel nuovo Maslianico, ecco un’ipotesi che sa di rivoluzione: «Potrebbe non esserci alcun nome perché, anche dopo aver parlato con la Federazione, potremmo fondere e unire Maslianico e Ardisci. E’ una possibilità che stiamo vagliando, ma i tempi tecnici per questo tipo di operazione sono molto risicati. Sportivamente l’obiettivo primario - conclude D’Orta – è sempre quello di valorizzare il settore giovanile».

© RIPRODUZIONE RISERVATA