Porlezza: abbattuto il cinghiale amico di tutti

Sicurezza La Polizia provinciale: «Non c’era altra scelta». L’animale girava in spiaggia e al parcheggio del market o tra i clienti dei bar in cerca di cibo

È finita male, purtroppo, la vicenda di un cinghiale addomesticato nel Porlezzese lasciato evidentemente libero quando è risultato troppo ingombrante per chi lo teneva.

L’animale era comparso sulla spiaggia della Rivetta, stava in mezzo alla gente e si lasciava accarezzare; una notte ha dormito all’ingresso del supermercato di Piano Porlezza e, raggiunto un bar nei pressi cercava di arrampicarsi sui tavolini dei clienti in cerca di cibo; poi ha incrociato una ragazza che faceva jogging e l’ha rincorsa.

È stata fatta una segnalazione alla polizia provinciale, che in occasione di una prima battuta non è riuscita a individuarlo; pare che qualcuno avesse cercato di caricarlo su un furgone, ma alla fine il cinghiale, dopo aver fatto divertire i più, è stato rintracciato e abbattuto. «Non c’era altra scelta – interviene il comandante del corpo di polizia provinciale, Marco Testa – L’errore madornale sta a monte e lo commette chi si porta a casa un piccolo animale selvatico. Il cinghiale che siamo stati costretti ad abbattere nel Porlezzese era ormai come un cagnolino, ma non lo si poteva certo lasciar girovagare. Un animale selvatico deve vivere nel proprio ambiente ed è un atto di puro egoismo pensare di allevarlo. Succede spesso anche con le volpi – prosegue Testa – attirate con esche di cibo e poi ospitate in giardini e cortili. In questo modo si va contro e leggi della natura e si fa solo del male agli animali».

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