Trovata l’aquila del convento
Fuga finita al cimitero di Dongo

Soccorsa due anni fa nei boschi di Garzeno ha approfittato dell’apertura della gabbia

Un’aquila reale che svolazzava qua e là nel centro del paese ha incuriosito e tenuto calamitati molti sguardi, ieri pomeriggio, a Dongo.

Anche i profani hanno subito capito che il rapace aveva difficoltà di volo e hanno chiamato in causa i vigili del fuoco. Sul posto è ovviamente intervenuta anche la polizia provinciale, responsabile della fauna selvatica.

Il comandante Marco Testa non ha impiegato molto a identificare il volatile: si tratta dell’aquilotto salvato nel 2017 sui monti di Garzeno in condizioni critiche, con un’ala malconcia per un probabile impatto contro cavi elettrici.

Portato a suo tempo al centro Cras di Vanzago, il giovane rapace era stato curato, ma la menomazione all’ala era rimasta e non avrebbe più potuto fare vita da aquila sulle alte vette.

Per non sopprimerlo, era stato poi collocato temporaneamente nella voliera che possedevano i frati nel convento francescano, in attesa di essere portato nel Porlezzese in luogo più idoneo a scopo didattico. Ieri, mentre un addetto la stava sfamando, l’aquila ha spiccato il volo e poco dopo era già sull’argine opposto del torrente Albano, nell’area dell’ex porto Falck.

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