Villa Carlotta e la tassa d’attracco
«Utile se serve a migliorare i trasporti»

Il “contributo di sbarco” di 50 cent proposto da Bellagio trova pareri favorevoli. Giuseppe Elias: «Si paga già per il soggiorno, quei soldi incrementino le corse anche di sera»

C’è una frase di una canzone di Davide Van De Sfroos - “Omen” - che ben fotografa quanto storicamente accade lungo le due sponde del lago. La frase in questione suona così: «De mila ann vedum i luus de là del laagh, senza savè chi sta de ca’». Questo per dire che la sponda occidentale e orientale del Lario quasi mai hanno dialogato tra loro.

La “tassa o il contributo di sbarco”, proposto dall’assessore di Bellagio Luca Leoni e che finirà a breve sul tavolo del Distretto turistico del Centro lago (prima vera esperienza di interazione tra Comuni e Associazione di categoria di qua e di là del lago), potrebbe accelerare notevolmente questo dialogo.

Ne è convinto Giuseppe Elias, membro del direttivo di Villa Carlotta (dimora che anche quest’anno è destinata a superare le 200 mila presenze) e voce autorevole dell’ente che lo scorso anno ha spento 90 candeline. Il papà, il professor Giacomo Elias, è stato presidente dell’Ente di Villa Carlotta per 24 anni. Oggi l’ente è guidato con passione dalla contessa Maria Vittoria Bianchini.

«Può essere una buona idea - sottolinea Giuseppe Elias -. A patto che i cinquanta centesimi a turista siano integrati nel costo del biglietto utilizzato per raggiungere il Centro lago. Chi è ospite delle strutture ricettive ha già la tassa di soggiorno cui assolvere».

«Dunque il proprio contributo lo dà già - spiega - . Aggiungo che i proventi dovrebbe essere impiegati senza alcun timore nel miglioramento della mobilità lacuale e via terra sia di giorno che, soprattutto, da una certa ora in poi la sera».

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