Covid, il vaccino anche in farmacia
Il via libera dalla fine di ottobre

I farmacisti potranno ordinare fino a 100 dosi - Serviranno per i richiami dei 48mila comaschi over 80 - Ieri in provincia 38 nuovi casi di positività al virus

Dopo tanti annunci, accordi e sperimentazioni adesso c’è una data: dal 25 ottobre le farmacie potranno somministrare i vaccini anti Covid, utili per le terze dosi ai 48mila comaschi che hanno già compiuto 80 anni. Ats Insubria ha dato il via libera a 91 farmacie, una quarantina delle quali si trova in provincia di Como.

I farmacisti possono quindi già organizzarsi e iniziare a fare ordini per un minimo di 100 dosi, i vaccini che verranno somministrati saranno i Moderna.

«In prossimità della partenza delle vaccinazioni nelle farmacie – così si legge nella nota inviata dall’Ats – le stesse riceveranno più precise istruzioni». In particolare sui quantitativi di prenotazioni che sarà possibile ricevere e sulle comunicazioni da inoltrare alle autorità una volta somministrati i vaccini. I cittadini dovranno comunque sempre passare attraverso il portale di Poste. Già da inizio anno i rappresentanti di categoria hanno siglato con la Regione, prima ancora che con lo Stato, l’ok per fare le vaccinazioni anti Covid in farmacia. La campagna però è stata concentrata soprattutto nei grandi hub e non è mai diventata davvero capillare. Ad agosto però 21 farmacie lombarde, due a Como di cui una in città (a Breccia) hanno iniziato a somministrare i vaccini pur con numeri ristretti ed una limitata possibilità di conservare le dosi. Alcune farmacie infatti hanno dubbi circa lo stoccaggio dei vaccini come pure sul loro uso entro le sei ore una volta aperte le fiale.

Ora comunque la sperimentazione verrà allargata in tutta la Lombardia, a Como e Varese come detto dal 25 ottobre, a Sondrio e Pavia già dall’11 ottobre, a novembre a Bergamo e Milano.

Le vaccinazioni in farmacia serviranno in particolare per le terze dosi agli over 80. La Regione ha già spiegato che tra ottobre e novembre i grandi hub verranno dimezzati, nel Comasco rimarrà il centro vaccinale in via Napoleona e il tendone di Lurate Caccivio. Mentre le farmacie abilitate passeranno dalle attuali 21 a 668. Ai richiami per gli ospiti delle Rsa invece penseranno direttamente, come a inizio anno, le case di riposo, come pure gli ospedali per i loro sanitari. Queste sono le categorie considerate ad alto rischio.

Resta la possibilità per invalidi e disabili di domandare la vaccinazione a domicilio. I medici di medicina generale stanno contrattando con la Regione un nuovo loro impegno, con l’ipotesi di utilizzare anche direttamente i loro ambulatori. Del resto da metà ottobre parte anche la campagna antinfluenzale che ha l’obbiettivo di coprire almeno il 75% di over 65. Il vaccini antinfluenzale, a distanza di almeno 15 giorni dal vaccino anti Covid, vene in genere somministrato dal medico di famiglia. Quest’anno la campagna andrà di pari passo con l’immunizzazione anti Covid sfruttando quindi anche i centri vaccinali ancora attivi.

Quanto ai dati dell’epidemia i contagi il tasso di positività continua ad essere piuttosto basso. Sono 38 i nuovi contagi tracciati a Como. Si registra anche un calo dei ricoveri Covid nei reparti ospedalieri benché l’occupazione dell’area medica sia in leggera, ma costante salita da luglio. Quattro i decessi comunicati ieri in Lombardia.

Si attende di capire se la copertura vaccinale con l’arrivo dell’autunno basterà a escludere una nuova ripresa della pandemia.

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