Olgiate, rifiuti dalla Svizzera
«Controlli per fermare l’amianto»

A un passo l’accordo in Regione ma gli amministratori locali chiedono rassicurazioni. «E soldi per le strade danneggiate dal passaggio dei tir»

Lo scambio di inerti tra Lombardia e Canton Ticino si può fare, ma prima che i rifiuti svizzeri arrivino alle cave saranno controllati per garantire l’assenza di fibre di amianto. Il costo, quantificabile in 150 mila euro annui tra personale e materiale di laboratorio, e sarà coperto dalla Regione con il capitolo di spesa sui controlli delle spedizioni doganali. È quanto prevede la risoluzione regionale presentata ieri in consiglio dal sottosegretario Alessandro Fermi e approvata con i voti della maggioranza, l’astensione del Pd e il voto contrario dei Cinque stelle.

Il testo è stato messo a punto in commissione Ambiente per regolamentare l’intesa tra Lombardia e Ticino che prevede la vendita di sabbia e ghiaia delle cave lombarde ai ticinesi e di ricevere i rifiuti inerti e la terra inquinata dai ticinesi nelle cave con impianti di trattamento. In cambio, gli operatori dovranno rispettare tragitti e orari che alleggeriscano l’impatto della loro attività sul territorio. Nelle intenzioni le cave guadagnerebbero due volte, i residenti nei comuni di frontiera sarebbero alleggeriti dal traffico dei mezzi pesanti.

In Svizzera però alcuni materiali contenenti amianto si possono smaltire come inerti, in contrasto con la normativa italiana che ne prevede la bonifica. Il testo approvato ieri impegna la giunta ad adottare un correttivo come richiesto a gran voce dagli amministratori dell’Olgiatese.

LEGGETE l’ampio servizio su LA PROVINCIA di GIOVEDÌ 24 settembre 2015

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