Addio alla pediatra Luisa Spallino
Medico amatissimo dalle famiglie

Como: sportiva e appassionata del suo lavoro, nel 2008 una petizione perché l’Asl non la trasferisse

L’espressione “pediatra di famiglia” sembrava coniata apposta per Luisa Spallino.

La dottoressa scomparsa giovedì, a 56 anni, a causa di un tumore contro il quale combatteva da tempo, era uno di quei professionisti che fanno onore alla sanità pubblica di base. Le mamme quasi se la rubavano, le cronache di questo giornale se ne erano occupate nel 2008 quando, per una questione di graduatorie, il suo presidio a Cernobbio venne affidato a un collega.

Oltre trecento genitori presero carta e penna e scrissero all’Asl, opponendo le loro sacrosante ragioni a quelle - altrettanto inoppugnabili, ma più aride - della burocrazia: «Cinque anni fa - spiegavano - l’ambulatorio pediatrico era aperto per sole tre ore al giorno: oggi la dottoressa garantisce la presenza in ampie fasce orarie, compreso il sabato mattina. Cinque anni fa, la reperibilità telefonica del pediatra era quasi un miraggio: oggi è garantita al cellulare da mattina a sera, anche dopo cena».

Va da sè che l’appello non sortì alcun effetto, e Luisa Spallino dovette trasferirsi in un’altra sede, dove riuscì comunque a diventare un punto di riferimento per la comunità.

Nata nel 1964, Luisa Spallino era una dei tre figli - con Lorenzo e Chiara - del professor Angelo Spallino, celebre oculista e fratello dell’ex sindaco di Como e campione di scherma Antonio Spallino. Dopo il diploma al liceo Giovio si era dedicata agli studi di Medicina alla Statale, dove si era laureata con il massimo dei voti nel 1993. Quattro anni dopo la specializzazione in Pediatria.

Dopo una breve esperienza nella terapia intensiva neonatale al Sant’Anna era passata alla pediatria, sempre al Sant’Anna e poi al Valduce, specializzandosi in endocrinologia e diabetologia pediatrica, fino a diventare figura di riferimento per l’Associazione giovani diabetici. In questo ruolo ha preso parte attiva a tutte le iniziative a loro rivolte, in particolare ai campi estivi, fondamentali esperienze di aggregazione per i piccoli pazienti.

Nel 2006 il primo incarico sul territorio, a Cernobbio, dove abitava con il marito Luciano Gilardoni e con la figlia Viola, che oggi ha 17 anni. Nel 2009 resta sul lago, ma più a nord, con competenza su Lezzeno, Nesso, Torno e Bellagio, poi un altro trasferimento a Lurate Caccivio.

Impegnata nel volontariato, ha seguito le orme del papà in una missione in India ed era una delle colonne portanti dell’associazione Como Verso Est che si occupa di accoglienza dei bambini bielorussi provenienti dall’area di Chernobyl.

Amava praticare sport in mezzo alla natura, soprattutto windsurf, sci e nuoto. Già malata, aveva attraversato a nuoto lo stretto di Messina.

Il funerale avrà luogo oggi alle 15 nella chiesa del SS. Redentore a Cernobbio.

B. Fav.

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