Como, cimiteri: la “svolta”
contro il degrado? In tre con i rastrelli

Dopo la promessa dell’Amministrazione, ieri si sono visti soltanto alcuni operai a Breccia e Rebbio. Problemi ovunque: da Lora a Civiglio e Camnago Volta

Armati di rastrello, pala e sale grosso, ieri alcuni operai del Comune hanno cominciato la manutenzione ai cimiteri di Rebbio e Breccia. Così, dopo la denuncia fatta dal giornale e la nota in cui il Comune assicurava la ripresa della manutenzione ai due camposanti, interrotta a causa di «alcuni guasti alle attrezzature», qualche piccola miglioria è stata apportata.

A Rebbio, per esempio, l’ingresso della struttura è stato pulito dall’erba, stesso discorso per il vialetto principale. Dopodiché, è stato gettato il sale sul terreno per impedirne la ricrescita. A Breccia, invece, sono stati puliti i bordi dei marciapiedi interni.

Nella nota diramata mercoledì, palazzo Cernezzi ha fatto sapere che non si è proceduto con l’appalto, come si è sempre fatto, ma si è scelta la strada più economica, mettendo a posto il verde dei cimiteri con il personale comunale.

Prova generale

Preso atto della scelta dell’amministrazione (l’assessore competente è Francesco Pettignano), ieri è stata una sorta di prova generale: con questa modalità, i tempi si allungheranno e servirà più di un giorno per pulirne anche solo uno. E, vedendo com’è la situazione dei nove cimiteri cittadini, anche faticando senza sosta, la situazione non potrà certo essere risolta in una settimana. Col rischio che, una volta terminato il giro, bisognerà subito riprendere da capo. Intanto, senza dubbio, sia a Rebbio che a Breccia occorrerà tornare già oggi.

Negli altri camposanti il verde non è messo così meglio. A Civiglio un cancello arrugginito accoglie le persone venute a posare un fiore sulle lapidi dei propri cari. Una volta all’interno, fra le tombe si notano erbacce, verde fuori posto. Per scendere verso destra, nella parte “vecchia”, si deve fare attenzione a percorrere gli scalini poiché uno è pericolante e, specie i più anziani, devono guardare bene dove mettono i piedi per evitare brutte cadute. Il muro, in diversi punti, ha crepe che lo percorrono dal basso verso l’alto con qua e là l’intonaco sbeccato (si arriva a notare le pietre sotto). La parte dei colombari è quella messa peggio, con i pavimento pieno di crepe e, proprio sotto la lapide per i caduti delle guerre mondiali, sprofonda di un centimetro. Sotto la scala, invece, ci sono alcune assi di legno lasciate lì. Rispetto a due anni fa, nella parte nuova, dove sono accolti 48 colombari, è stato tolto il nastro che delimitava l’area per vietarne l’accesso a causa del rischio di caduta dei calcinacci.

Transenne da due anni

Ad Albate, in fondo all’ala principale, ci sono ancora le impalcature e le transenne messe nel 2018 per proteggere i parenti dei defunti dal pericolo di caduta delle tegole dal tetto. Sono passati due anni dalla segnalazione, fatta a suo tempo dal consigliere Pd Gabriele Guarisco, e ancora non sono state tolte. Anche qui, in via Caduti albatesi, non mancano sterpaglie e ciuffi di ebra sparsi qua e là.

Il cimitero comunale di Camnago gode di salute migliore rispetto a quello vicino dov’è sepolto Alessandro Volta in cui diverse tombe appaiano inclinate e addirittura rotte in più punti. Ciononostante, nella parte alta, i problemi sono davvero evidenti: sono quattro le tombe sprofondate e rotte in più punti. Il verde fa capolino dalla ghiaia, in gran parte non più presente, e le foglie secche coprono gran parte del terreno.

Forse, dei nove cimiteri cittadini, quello in condizioni migliori è a Lora. Non presenta problemi particolari: anche qui, come negli altri, la questione principale da risolvere riguarda la manutenzione del verde. Però, se il numero degli operai e i mezzi a disposizione sono questi, è impensabile una soluzione a breve o medio termine.

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