Como: fuoco sulle sardine
La Lega: «Fascistelli»
Butti: «Sono il Pd»

Dopo la piazza, fa discutere il nuovo movimento. Sui nostri social quasi 700 commenti in poche ore. I referenti: «Mai un partito, ma lavoreremo per Como»

Le sardine scatenano il dibattito in città. Sui social (letteralmente esplosi di commenti, come testimonia la pagina Facebook del nostro giornale) e nella politica. Con gli organizzatori che ribadiscono l’assenza di connotazioni partitiche, nonostante la presenza del Pd e di altre forze della sinistra al presidio di domenica scorsa in piazza Vittoria. Rimandando ogni ulteriore riflessione sul futuro dopo l’imminente manifestazione di Roma.

Mentre la destra non le manda a dire, a partire dalla Lega, colpita negli slogan. Claudio Borghi, deputato e consigliere comunale, commenta: «Non ci scalfisce per niente, le manifestazioni contro l’opposizione sono un po’ da fascistelli». E il parlamentare lariano di Fratelli d’Italia Alessio Butti: «Nessuno ha ancora compreso la loro proposta politica».

Sulla pagina Facebook la formazione comasca ha superato i 4.800 “iscritti” e si porta a casa anche un numero solo apparentemente inferiore, ma ben più ghiotto: le 1.500 sardine che erano in piazza.

Basta al clima di odio, era il filo conduttore. Antonella Topputo, tra i referenti comaschi, osserva: «Ci aspettavamo più o meno un numero simile. Ora ci stiamo concentrando sulla manifestazione di sabato a Roma, ci incontreremo con i coordinatori degli altri gruppi e decideremo il nostro nuovo inizio. Di sicuro vogliamo andare avanti, non fermarci. Dare il nostro contributo, anche se non vogliamo fondare un partito». A livello locale, precisa: «A Como c’è stata questa grande partecipazione anche per il clima che si respira qui, certo».

Lo conferma un altro dei referenti, Carlo Grossi: «Siamo un fenomeno in evoluzione. Prima di pensare a cosa diventare, dobbiamo capire chi siamo. Noi non odiamo nessuno, siamo contro una certa politica che, come diceva Jannacci, spiega le sue idee senza fartele capire». E la presenza del Pd? «Che i loro esponenti abbiano partecipato in modo cospicuo, è stata una loro scelta, liberissima… Come altri hanno deciso di non farlo. Comunque questo non è un movimento, è una massa che si sta muovendo da cui può nascere molto».

Gli fa eco il portavoce Luca Venneri: «Non possiamo negare la soddisfazione per la riuscita, tanto più di una manifestazione fatta molto in una settimana. È chiaro che a Como 1.500-2mila persone in piazza sono un evento. Oggi c’è un sentimento, la gente in buona parte non si sente rappresentata dalla politica dell’odio. Le persone che sono venute si sono svestite della loro appartenenza politica. E abbiamo raccolto oltre 170 chili di generi alimentari per i bisognosi».

Niente bandiere, si sottolinea. Ma quel cartello “Como si slega”? Claudio Borghi non si scompone per il riferimento al suo partito, la Lega: «Non ci scalfisce per niente. Io sostengo che tutti hanno il diritto estremo di andare in piazza come vogliono. Però le manifestazioni contro l’opposizione come Lega e Salvini sono un po’ da fascistelli. Perché questo è il punto, noi siamo all’opposizione. Una manifestazione contro il potere va benissimo, così suona un po’ da regime. Se diventassero un partito? Magari, così si contano davvero».

Non è stato tenero nei suoi post Alessio Butti, deputato di Fratelli d’Italia: «Perché? Ho educatamente espresso la mia opinione, persino auspicato un loro successo perché ognuno dev’essere libero di manifestare e mi sono preso gli insulti. Mi pare evidente che non siano così autonomi, il Pd ci ha messo il cappello». Il nodo però secondo Butti è un altro: «Se la proposta politica è “Siamo contro Salvini e la Meloni” mi sembra oggettivamente povera. Attendo la loro proposta politica, dopo di che farò le mie valutazioni. Adesso, da ciò che raccontano, è una sinistra camuffata»

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