Como: il lago è scomparso
«Impossibile dire quando si rivedrà»

ul primo bacino è completamente coperto dai detriti. E il vento rende difficili le operazioni di pulizia

Il lago di fronte a piazza Cavour è scomparso.

Una macchia marrone composta di ramaglie, tronchi, rami e foglie ha coperto lo specchio d’acqua compreso fra la strada e la diga foranea, coprendone ogni centimetro.

La situazione è talmente difficile che la Navigazione aveva inizialmente sospeso le partenze e gli arrivi a Como, salvo poi riprenderli utilizzando il pontile di piazza De Gasperi.

I detriti, portati a valle in questi giorni dalle piene e dalle alluvioni passate, occupano la superficie del lago per centinaia di metri, arrivando fino al tempio voltiano.

Altri mezzi

«Purtroppo il vento ci ha complicato la vita – spiega l’assessore all’Ambiente Marco Galli –Prima era più semplice il lavoro poiché la massa era circoscritta, invece abbiamo dovuto riorganizzarci. Stiamo operando insieme con l’Autorità di bacino e la protezione civile».

Da oggi opereranno due mezzi e tre chiatte con a bordo un ragno per togliere i detriti più grossi: «Al momento – continua Galli – non si può dire quanto dureranno le operazioni di pulizia. Sono anche in aumento i detriti grossi in arrivo verso la città, mentre la massa attuale si sparpaglia, spostandosi verso viale Geno. Non è costante e stabile in un punto, quindi le misure d’intervento si complicano. Domani, per esempio, metteremo un “braccio” anche a Sant’Agostino». Peraltro, sono previsti altri temporali, che inevitabilmente potrebbero peggiorare la situazione.

Di contro, è migliorata la situazione all’hangar, fino a giovedì il punto più difficile dove lavorare. Ieri, era all’opera il battello spazzino del Comune, prima impossibilitato ad agire perché non riusciva a navigare in mezzo ai tronchi. Per i prossimi interventi, molto dipenderà dal vento e da dove si sposteranno i detriti.

Rami e tronchi

Sebbene non ci sia ancora una stima, di sicuro ci vorranno ancora diversi giorni prima di rivedere il lago pulito. È uno degli effetti collaterali e inevitabili dell’alluvione che ha colpito il territorio e che sta mostrando i propri effetti. I fiumi e i torrenti ingrossati dalle precipitazioni hanno portato una distesa di rami e tronchi nelle acque del lago. Le operazioni di pulizia sono cominciate già martedì. Ma il forte vento le aveva rallentate.

Ora, si guarda con attenzione a quanto accadrà nelle prossime ore, quando sono previste ancora grosse perturbazioni.

Si è stabilizzato invece il livello del lago. Dopo essere salito di una ottantina di centimetri negli ultimi tre giorni, ora è poco superiore a 91, circa 30 centimetri sotto la quota esondazione, cioè l’arrivo dell’acqua fino alla prima corsia di piazza Cavour. Il deflusso è superiore all’afflusso: se giovedì pomeriggio l’acqua in ingresso di fatto identica a quella in uscita, ieri il trend portava il Lario ad abbassarsi. Con la speranza che i prossimi temporali non invertano la tendenza.

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