L’allarme: un lupo nel bosco di Camnago
«Segni inequivocabili, manca solo il test»

Un muflone trovato azzannato. L’ultimo esemplare nel Comasco abbattuto nel 1879 - Il comandante della Polizia provinciale: «Il predatore ha due anni e si è affrancato dal branco»

Ha lasciato la sua firma nei boschi sopra Camnago Volta, alle porte del capoluogo, il lupo - un esemplare subadulto di circa uno o due anni di età - e molto probabilmente si tratta dello stesso lupo già segnalato nei giorni scorsi nella zona di Lipomo e immortalato in una foto scattata un paio di settimane fa, con tanto di ricerche estese anche verso la zona di Drezzo.

Negli ultimi giorni, a seguito di una segnalazione, gli agenti della polizia provinciale hanno provveduto al recupero di un giovane muflone, appena morto. Subitogli agenti, guidati dal comandante Marco Testa, hanno capito che non si trattava di un attacco di un cane e il perché è presto spiegato. Il muflone presentava infatti una ferita alla gola con due piccoli fori distanziati tra i 3,5 ed i 4 centimetri, corrispondenti ai canini, quale conseguenza diretta del cosiddetto morso letale del lupo.

Il tratto distintivo

Un segno pressoché inequivocabile che l’attacco era stato sferrato dal temuto predatore. Nessun cane ha infatti una capacità così elevata di provocare la morte di un ungulato o, comunque, di una preda con un solo morso. Peraltro il muflone non presentava altre ferite né segni di altri morsi, come avviene di solito quando la predazione è praticata da un cane.

Analisi in corso

«Abbiamo recuperato la carcassa e ora stiamo effettuando ulteriori accertamenti. Gli indizi conducono tutti verso una predazione da lupo, che poi potrebbe aver abbandonato l’animale prima di cibarsene, a causa del sopraggiungere di qualche persona - sottolinea Testa -. Bisogna tenere presente un fattore importante e, cioè, che quell’area è densamente popolata da ungulati di varie specie. Lì abbiamo effettuato il maggior numero di recuperi di ungulati per unità di superficie. Mi riferisco a cinghiali, caprioli, mufloni ed anche qualche esemplare di daino. È chiaro che si tratta di un ambiente assai favorevole per un lupo di passaggio. Esemplare tecnicamente definito “subadulto in dispersione” e, cioè, che si è affrancato dal branco per colonizzare un nuovo territorio». E qui subentra un altro fattore, legato al lockdown di queste settimane, con le città ed i Comuni che si sono praticamente svuotati. L’assenza di traffico e di ogni presenza umana (salvo rare eccezioni) nei boschi e nei sentieri montani ha favorito la presenza di questo predatore anche a latitudini improbabili come i boschi sopra il capoluogo così come altre specie come i cinghiali percorrono indisturbate da giorni tratti di Regina solitamente ostaggio di code e ingorghi. L’ultima notizia certa della presenza del lupo nel Comasco - per inciso - prima della sua recente scomparsa risale al 1879, allorché un esemplare venne abbattuto in quel di Uggiate Trevano. I campioni del Dna daranno ora la conferma (definitiva) se ad attaccare il giovane muflone sia stato il lupo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA