Primato Asst-Università. Nuova generazione di protesi del ginocchio

L’intervento Ottenuti recupero più rapido e migliore funzionalità. Il professor Surace: «Novità assoluta per le aree di Como e Varese»

È passato un anno da quando il professor Michele Francesco Surace è diventato il nuovo primario dell’Ortopedia e traumatologia di Asst Lariana e di cose ne sono state fatte molte, sempre con lo sguardo rivolto ai pazienti e al loro benessere. Proprio come l’ultimo intervento innovativo svolto nelle scorse settimane all’ospedale Sant’Anna, con il primo impianto di protesi di ginocchio “custom made” o “patient specific”, ossia realizzata su misura per il paziente.

Sperimentazione

Ad eseguire l’intervento proprio il prof. Surace, direttore della scuola di Specializzazione all’Università degli Studi dell’Insubria.

Un’operazione altamente innovativa dal punto di vista concettuale, che consente di impiantare una protesi disegnata e realizzata sulla base dell’anatomia nativa del paziente per ottenere una cinematica specifica e più naturale possibile del paziente.

Il senso è quello di ottenere, grazie a questa tecnologia, migliori funzionalità e stabilità del ginocchio e quindi migliori risultati clinici in tempi più brevi. Già dalla prima giornata, il paziente può essere in grado di flettere il ginocchio a 90 gradi e anche di essere messo in piedi.

«Si tratta di una novità assoluta per le province del nord, come Como e Varese – spiega il professor Surace – una tecnica già eseguita anche a Milano e che ci è sembrata così bella da volerla subito fare nostra. Ancora più bella dell’ausilio della chirurgia robotica con la quale la differenza principale risiede proprio nel fatto che il robot può aiutare un chirurgo ad impiantare una protesi di ginocchio generica senza commettere errori. Appunto una protesi standard con un design determinato empiricamente sui valori medi della popolazione mondiale e che, disponibile in più taglie, possa essere adattata a tutti. Quella custom made, invece è concettualmente diversa: il software acquisisce i dati patient specific e ricostruisce la morfologia nativa dello specifico ginocchio che permette di ottenere una cinematica dell’articolazione il più fisiologica possibile. Il primo vantaggio è quello di avere un movimento molto più naturale, una ridotta sensazione di corpo estraneo nel ginocchio e una minore percezione di avere un ginocchio che non è il proprio». Al contrario, lo svantaggio principale risiede nel costo della procedura e la sua introduzione è stata resa possibile grazie a un progetto dipartimentale approvato e finanziato dalla direzione strategica di Asst Lariana, che prevede l’esecuzione di 28 impianti di protesi “custom made” nei prossimi tre anni.

Dati 3D

«Durante la realizzazione di questo processo, viene fatta un’acquisizione dei dati digitali 3D da una Tac realizzata con apposito protocollo, che vengono poi inviati all’azienda che sviluppa la protesi. A questo punto viene eseguita una pianificazione preoperatoria che viene sottoposta al mio controllo. Dopo le correzioni e gli aggiustamenti ottimali per il singolo caso, basati sulla mia esperienza, approvo il planning e l’azienda mette finalmente in lavorazione la protesi che ha un tempo di realizzazione di cinque settimane, trascorse le quali il paziente può essere sottoposto all’intervento. Oltre all’impianto, vengono realizzate anche le guide di taglio specifiche per quel paziente, per fare in modo che possa essere impiantata solo in quell’individuo, riducendone la durata dell’intervento e quindi i rischi di infezione e le perdite ematiche. Il tutto porta inoltre a riabilitazioni precoci e meno fastidiose, vantaggi insomma per tutti. Oggi, dati i costi più elevati, è riservata ai pazienti più giovani e attivi e, considerando che l’età media di impianto della protesi totale di ginocchio si è globalmente abbassata a circa 67 anni, bisognerà valutarne nel tempo le performance anche nei pazienti tra i 50 e 60 anni, più attivi rispetto al passato, e oggi frequentemente dediti ancora ad attività sportive oltre che lavorative».

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