Cina, stoccaggi, siccità. Questa estate possibili nuovi rialzi dell’energia elettrica

Intervista a Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acinque Energia: «Attenzione ai mesi estivi, tensione sui prezzi ma non come lo scorso anno»

Il prezzo del gas all’ingrosso diminuisce del 3%, ma le bollette per i consumatori, ad aprile, salgono del 22,4% (sul mercato tutelato). Sembra un paradosso, ma la spiegazione è semplice: il prezzo del metano sta tornando alla normalità, e il governo comincia a ridurre i sussidi in bolletta (nel caso specifico sono stati scongelati gli oneri di sistema), messi l’anno scorso per fronteggiare la crisi energetica. Il risultato è che la tariffa si impenna, anche se rimane comunque più bassa di quella dello stesso periodo dell’anno scorso.

Ma cosa dobbiamo aspettarci nei prossimi mesi? Cerchiamo di fare chiarezza con Giovanni Perrone, amministratore delegato di Acinque Energia.

Il peggio dell’emergenza energetica sembra alle spalle. Significa che siamo riusciti a fare ciò che si doveva per evitare il peggio?

Diciamo che siamo stati bravi (sul fronte degli approvvigionamenti alternativi e sul riempimento degli stoccaggi) e allo tempo “s-fortunati” sul fronte dei consumi gas perché è vero che abbiamo consumato meno gas per scaldarci e per produrre, ma al costo di un disastro climatico e di un rallentamento dell’economia. “Se sta andando a fuoco la casa, non ci si rallegra perché si sente meno il freddo”. In altre parole, l’inverno straordinariamente mite che abbiamo alle spalle è una circostanza positiva sul fronte dei consumi del gas, non lo è di certo dal punto di vista ambientale. E allo stesso modo, il calo di domanda del settore produttivo ha allentato la tensione sui prezzi energetici, ma è un indice di economia in frenata e questo non è certo un segnale positivo per un Paese che avrebbe un grande bisogno di una fase di robusta crescita.

Da inizio anno assistiamo a una costante discesa dei prezzi. Quanto durerà questa ondata ribassista?

La situazione attuale (alta offerta e bassa domanda) è per certi versi straordinaria e contingente, quindi nel medio periodo potrà esserci una ripresa della domanda di gas (e conseguente aggiustamento dei prezzi verso l’alto). Non torneremo, sia chiaro, ai livelli dell’estate scorsa quando si arrivò al picco di 300 euro al megawattora, potremmo assistere però ad un relativo aumento dei prezzi così come del resto può accadere in relazione alle normali dinamiche di mercato.

Cosa potrebbe determinare questi rincari?

I principali fattori da prendere in considerazione sono tre. Il primo è di natura internazionale ed è relativo alla ripresa post pandemia della Cina, l’impatto sull’economia globale potrebbe essere di una tale entità che è facile prevedere ricadute sui prezzi dell’energia. C’è poi un fattore più nazionale: ci avviciniamo al periodo dell’anno in cui la priorità sarà stoccare più gas possibile per affrontare il prossimo inverno (nessuno è in grado di dire con certezza quale tipo di stagione sarà dal punto di vista climatico). Come prima di ogni viaggio, anche noi, prima di affrontare l’inverno prossimo dovremo riempire il serbatoio per partire col pieno.

E il terzo fattore che potrebbe incidere sui prezzi?

Il terzo grande tema è l’emergenza idrica, la siccità è un problema anche per la produzione di energia idroelettrica che in Italia rappresenta circa il 15% nell’arco dell’anno, ma molto di più nei mesi estivi. Bene a fronte di un presumibile calo della produzione, aumenterà la domanda di gas con relativa tensione sui prezzi.

C’è il rischio di ripiombare nella situazione dello scorso anno?

No, questi fenomeni è vero che potrebbero portare a un rialzo fisiologico del prezzo del gas, ma senza scossoni come quelli dell’estate scorsa.

Nei mesi estivi però il consumo di gas delle famiglie cala in misura drastica...

Vero e infatti queste dinamiche di mercato credo che si avvertiranno soprattutto sulla bolletta dell’energia elettrica che in estate è più corposa di quella del gas essendo accesi i condizionatori e spenti i riscaldamenti.

Al di là delle buone prassi domestiche per evitare lo spreco, cosa possono fare le famiglie per proteggersi e dal punto di vista commerciale Acinque Energia cosa è in grado di mettere in campo?

Come noto, già nel febbraio dello scorso anno, la nostra azienda ha deciso di sospendere tutte le offerte a prezzo fisso in un contesto di mercato abnorme. Ciò che è successo poi, ovvero il progressivo calo dei prezzi, ha confermato che quella è stata la scelta più responsabile e anche più favorevole ai consumatori. Abbiamo deciso di accompagnare i nostri clienti lungo questa crisi energetica: in estate scorsa quando giravano prezzi di 3,0 euro/mc per il gas, noi abbiamo proposto ai nostri clienti di non fissare un prezzo così irragionevolmente alto e di optare per un prezzo variabile. L’ennesimo ribasso registrato nel mese di aprile, con un prezzo all’ingrosso che si è attestato poco sopra gli 0,4 euro/mc è la conferma che era la scelta giusta.

Ora però quella fase è superata...

Sì, ora siamo in un contesto diverso e, sempre nell’ottica di offrire il servizio al miglior prezzo, torniamo a proporre un contratto a tariffa fissa con la formula MIALimited per la sola energia elettrica. Limited perché abbiamo previsto due limitazioni. La prima è relativa alla durata, che sarà di dodici mesi soltanto perché riteniamo che per allora il nostro Paese sarà definitivamente fuori dalla fase di emergenza energetica, e la seconda è sul numero di contratti (massimo cinquecento al mese). La tariffa è ultra concorrenziale: siamo in grado di offrire la fornitura a 0,19 euro al kWh a fronte a fronte degli 0,24 di Poste o di Enel Giro 15.

© RIPRODUZIONE RISERVATA