Economia / Como città
Domenica 23 Novembre 2025
Data center, la Regione ora fissa le regole: ok al progetto di legge
Lombardia Intervento per gestirne l’insediamento. Interessati operatori privati, Comuni e province : «Diamo coordinate certe, in attesa di quelle nazionali»
Como
Un progetto di legge per dare coordinate certe a un settore strategico per l’intero Paese.
In attesa di una disciplina uniforme che ancora manca, la Regione fa da apripista e regolamenta, per prima, l’insediamento dei Data center in Lombardia, territorio che da solo conta il 60% delle richieste nazionali.
È un provvedimento agile - 10 articoli in tutto - quello messo a punto e approvato dalla giunta lombarda, presentato dal presidente Attilio Fontana di concerto con gli assessori Massimo Sertori (Enti locali, Montagna e Risorse energetiche), Gianluca Comazzi (Territorio e Sistemi verdi), Giorgio Maione (Ambiente e Clima) e Guido Guidesi (Sviluppo economico).
I commenti
«L’intervento normativo costituito da questo Pdl - afferma il presidente Fontana - potrebbe anticipare l’intervento di tipo statale e suscitare interesse anche considerando la crescente attenzione posta al tema da parte dell’opinione pubblica. Abbiamo deciso di procedere per colmare un vuoto normativo, sia nazionale che regionale, per un settore di crescente importanza e che, quindi, per svilupparsi, necessita di regole del gioco certe».
Con oltre 60 Data center attivi o in fase di autorizzazione alla metà di quest’anno, la Lombardia è di fatto il cuore pulsante dell’infrastruttura digitale italiana e non è quindi difficile capire la scelta di intervenire. La proposta interessa gli operatori economici privati, i Comuni, le Province, la Città metropolitana di Milano e la stessa Regione.
«Nonostante l’elevata rilevanza economica, tecnologica e strategica del settore, i centri di elaborazione dati, i cosiddetti Data center, non risultano ancora oggetto di una disciplina normativa unitaria né a livello nazionale né regionale – spiega Sertori -. Solo a livello ministeriale, nel 2024 e 2025, sono stati pubblicati documenti come le linee guida per garantire uso dell’energia anche in caso di black out e la Strategia per l’attrazione in Italia degli investimenti industriali esteri in data center e a livello regionale approvate le linee guida per la realizzazione dei Data center».
Il settore però è di quelli strategici per lo sviluppo economico e per la fornitura dei servizi digitali, diventati ormai essenziali, ecco dunque la scelta di anticipare il quadro normativo nazionale per garantire tempi certi nelle autorizzazioni, omogeneità urbanistica, utilizzo di aree dismesse, per governare l’elevato consumo energetico, favorire l’utilizzo di fonti rinnovabili, e per evitare speculazioni sul territorio. Tra gli obiettivi anche il riutilizzo del calore prodotto, favorendo tecnologie alternative all’utilizzo dell’acqua e la disincentivazione del consumo di suolo agricolo nello stato di fatto, prevedendo un maggior contributo di costruzione da destinare a misure compensative di riqualificazione urbana e territoriale.
Interlocuzioni
Il PdL, come rimarcano Fontana e Sertori, è stato oggetto di ampio confronto tra le direzioni generali coinvolte e con i principali portatori di interesse pubblici e privati. Tra questi Anci, Upl, Mase, associazioni di categoria e l’Osservatorio Data center del Politecnico di Milano.
«Vogliamo dare coordinate certe al settore in Lombardia in attesa di averne a livello nazionale - insistono Fontana e Sertori -e, quindi, cerchiamo di porci nelle condizioni di evitare contrasti sulle realizzazioni dei Data center qualora i progetti per la loro creazione vadano a incidere sullo sviluppo urbanistico, su quello delle aree verdi, sulla disponibilità di terreno utile per l’agricoltura e rispondano alle esigenze del mondo economico».
«La Regione - ricorda Sertori è particolarmente sensibile a questo tipo di infrastrutture. I Data center che sorgeranno in Lombardia daranno un servizio all’intero Paese e anche al Continente. Da un lato vediamo positivamente il ruolo da protagonismo che il nostro territorio potrà avere in un settore così strategico, allo stesso modo non possiamo nascondere le preoccupazioni perché si tratta di infrastrutture particolarmente energivore e che richiedono importanti quantità d’acqua per il raffreddamento».
Anche per questo la Lombardia ha in atto interlocuzioni con il Ministero, «perché – spiega l’assessore Sertori - non si può pensare che consumi elevati di energia per un servizio a favore di tutto il Paese possano penalizzare la Lombardia». Il Progetto di legge passerà ora al vaglio del consiglio regionale.
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