«Edilizia, un patto sociale anti crisi»

Il convegno A Villa Guardia il settore delle costruzioni a confronto nella giornata promossa da FenealUil. Il segretario Cutaia: «Concertazione sui temi cruciali: dalla mancanza di manodopera alla transizione green»

Villa Guardia

Discontinuità normative, difficoltà occupazionali e carenza di politiche industriali. Questi alcuni dei temi che verranno approfonditi oggi pomeriggio a Villa Guardia nel corso del convegno “Costruzioni: prospettive, contrattazione, riforme e bilateralità per il futuro del settore” promosso da FenealUil Lombardia.

Il 38esimo Rapporto Cresme segnala che il 2025 vedrà una contrazione del 6,1% negli investimenti complessivi del comparto costruzioni: «Un rallentamento strutturale che impone non solo una nuova stagione di investimenti, ma politiche abitative e industriali finalmente allineate alla realtà sociale del Paese – afferma Riccardo Cutaia segretario generale FenealUil Lombardia - In questo contesto, sono stati siglati due Contratti Collettivi Nazionali, industria e artigianato, che dimostrano come la contrattazione sia lo strumento più efficace per migliorare condizioni salariali, sicurezza, formazione e qualità del lavoro».

Spazi di proposta

Secondo Cutaia è necessario aprire spazi di proposte concrete: «Serve un vero patto tra parti sociali, associazioni datoriali, istituzioni e politica, per affrontare temi cruciali: l’accesso alla professione, la mancanza di manodopera e la necessaria regolarizzazione dei lavoratori stranieri, la questione abitativa, la transizione green e la rigenerazione urbana».

Sempre nel Rapporto Cresme si prevede che nel 2025 ci sarà un calo del 20,8% nelle riqualificazioni residenziali e una continua contrazione della produzione abitativa, a fronte di una domanda in crescita, tra il 2018 e il 2023 si stima un deficit di oltre 247mila abitazioni. «Si costruisce troppo poco, e spesso in modo non adeguato alle nuove esigenze demografiche. Tutto questo è anche nell’interesse delle imprese sane, rappresentate da associazioni che credono davvero nel valore della contrattazione e della legalità. La vera competitività nasce dal rispetto delle regole, dalla qualità dell’impresa, dall’investimento sul lavoro buono».

Nei primi cinque mesi del 2025 si sono registrati in Lombardia 47.113 infortuni sul lavoro, di cui 60 mortali, e un incremento del 21,41% delle malattie professionali: «Numeri che impongono un salto di qualità nella cultura della sicurezza: non più risposta emergenziale, ma infrastruttura solida fondata su prevenzione, formazione e responsabilità condivisa. Lo si è visto anche con l’introduzione della patente a crediti, costruita sull’onda emotiva delle tragedie, senza dialogo sociale, e inadeguata rispetto alle nostre richieste di maggiore sicurezza. La tutela della vita e la sicurezza dei lavoratori non possono essere affidate a strumenti inefficaci».

Modello bilaterale

Il modello bilaterale del settore edile, sostenuto dal sindacato, si è dimostrato efficace. Strumenti come il Durc di congruità hanno introdotto standard replicabili. Casse e scuole edili, esito della contrattazione collettiva, rappresentano infrastrutture operative a supporto del settore. «Difendiamo con forza il modello contrattuale fondato sulla rappresentanza reale, sull’equilibrio tra le parti, sul rispetto dei lavoratori. Tutto questo può funzionare solo se ci si apre al confronto vero, leale, costruttivo. Solo così si costruisce un sistema che tenga insieme inclusione, legalità, giustizia sociale, tutela della vita e del lavoro. Un patto per un’edilizia giusta, sicura, inclusiva. Un patto per un Paese che non lascia indietro nessuno e per questo si deve tornare a combattere le disuguaglianze e la precarietà, pensando alla redistribuzione della ricchezza e alla difesa della vita nei luoghi di lavoro».

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