Export, la corsa si è fermata a giugno

Monitor distretti Il periodico report di Intesa Sanpaolo registra un inizio anno molto buono soprattutto per la seta. Il direttore regionale Gianluigi Venturini: «Trend in frenata, ma i mercati esteri si confermano un driver decisivo»

Legno arredo e tessile chiudono il primo semestre in positivo, arrivando complessivamente a superare di 18milioni di euro i dati del 2022. Il monitor distretti della Lombardia, curato dalla Direzione Studi e Ricerche Intesa Sanpaolo, mostra che sono 14 i distretti industriali lombardi, sui 23 monitorati, che registrano esportazioni oltre i livelli del corrispondente periodo dello scorso anno, anche se nel secondo trimestre l’export ha mostrato una contrazione del -6,8%, rispetto al 2022. Una battuta d’arresto che, oltre a risentire del rallentamento della domanda internazionale, è influenzata anche dal confronto con un ottimo secondo trimestre 2022, quando l’export aumentò del 18,6% e dal rientro dei prezzi alla produzione per alcuni settori di specializzazione.

«L’export, seppur in flessione nel secondo trimestre del 2023, si conferma tra i principali driver dello sviluppo dell’industria lombarda – commenta Gianluigi Venturini, direttore regionale Lombardia Nord Intesa Sanpaolo - Lo sbocco sui mercati esteri consente di esportare i nostri prodotti, andando a compensare anche la minore domanda interna e di effettuare investimenti produttivi e commerciali. Proprio per questo principio le aziende, che possono contare sulla presenza di filiere ben radicate e con alte competenze, ad esempio nel sistema moda, nel mobile e nella chimica, hanno terreno fertile per la nascita di nuove specializzazioni e devono pertanto continuare a investire in progetti sostenibili, certificazioni ambientali, brevetti e autoproduzione di energia rinnovabile, per mantenere un buon posizionamento e rafforzare la propria competitività».

Tra le filiere distrettuali si distingue positivamente quella dell’agro-alimentare (+3,4% rispetto al primo semestre 2022, +32,2 milioni): spiccano i distretti del riso di Pavia (+16,7%, +27,4 milioni), vini e distillati del bresciano (+18,1%, +12,1 milioni) e il lattiero-caseario della Lombardia sud-orientale (+0,4%, +2,4 milioni). Chiudono il primo semestre in negativo, carni e salumi di Cremona e Mantova (-6,7%, -9,6 milioni).

Stabile il sistema casa (-0,1% rispetto al primo semestre 2022, -2,9 milioni), sul quale pesano anche l’elevata inflazione e il rialzo dei tassi che hanno particolarmente influenzato le decisioni di spesa delle famiglie per questa tipologia di beni. Tengono le vendite all’estero del legno e arredamento della Brianza (+0,8%, +11,9 milioni) che, tuttavia, non sono state in grado di compensare le minori performance dei rubinetti, valvole e pentolame di Lumezzane (-0,6%, -13,5 milioni) e del legno di Casalasco Viadanese (-1,1%, -1,3 milioni).

Segnali di rallentamento per il sistema moda che, nei primi sei mesi del 2023, ha mostrato una contrazione rispetto al corrispondente periodo 2022 del 2,5% (-47,2 milioni). Le minori performance del tessile e abbigliamento della Val Seriana (-13,9%, -74,9 milioni) hanno condizionato il risultato complessivo della filiera dove hanno chiuso il primo semestre 2023 in positivo: l’abbigliamento-tessile gallaratese (+2,6%, +14,2 milioni), il seta-tessile di Como (+1%, +6,3 milioni, grazie soprattutto alle tenuta delle vendite verso la Svizzera e la Francia), la calzetteria di Castel Goffredo (+3,4%, +5,8 milioni) e le calzature di Vigevano (+5,4%, +1,4 milioni).

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