Il turismo vola anche in riva al Ceresio. Gli arrivi dello scorso anno: +138%

Il bilancio Porlezza e Valsolda in forte recupero grazie al ritorno dei turisti dal Nord Europa. Più turisti “di giornata” e villeggianti nelle seconde case. Forte interesse per le attività outdoor

Il turismo va a gonfie vele anche sul lago Ceresio, dove i numeri hanno iniziato ad aumentare in modo significativo dopo il periodo del Covid e la tendenza lascia sperare al meglio per quanto riguarda gli arrivi e le presenze durante l’alta stagione ormai alle porte.

L’Autorità di bacino del Ceresio, Piano e Ghirla ha partecipato alla Bit - Borsa Internazionale del Turismo di Milano, appena conclusa, negli stand delle Camere di Commercio di Como-Lecco e di Varese per proseguire le iniziative di promozione diffusa già ampiamente avviate e proporsi come destinazione di interesse internazionale, oltre che territoriale. I dati diffusi dalle Camere di Commercio sottolineano l’incremento delle presenze durante l’anno scorso rispetto al 2022 dell’83% (+138,5% degli arrivi) per la sponda comasca e del 56% (+23% degli arrivi) per quella varesina.

Le tendenze

«A partire dal periodo successivo alla pandemia - spiega il presidente dell’Autorità di bacino Massimo Mastromarino - abbiamo rilevato un trend positivo crescente dell’andamento del turismo, con il ritorno sul lago di villeggianti e un forte incremento anche del turismo di giornata». Le seconde case sul Ceresio che erano rimaste inutilizzate per qualche anno sono tornate ad ospitare i proprietari o le nuove generazioni, che arrivano spesso con i figli piccoli. Inoltre si evidenzia un forte interesse per le attività outdoor. Sia tra i turisti di giornata che tra quelli che pernottano, entrambi in aumento, è presente una quota sempre crescente di persone interessate a passare delle giornate sul lago, a utilizzare i percorsi ciclopedonali o legate ad alcune attività sportive, ad esempio il canottaggio.

Le destinazioni

Tra le destinazioni preferite spiccano quelle sul territorio provinciale di Como, a partire da Porlezza e Valsolda, dove i turisti sono più interessati a fermarsi per più giorni. A Porlezza sono state rilevate oltre 161 mila presenze turistiche nel 2022, oltre 29.200 presenze, con una permanenza media di 5,5 notti. A Valsolda le presenze hanno superato quota 17.300, gli arrivi sono stati oltre 6.500 e la permanenza media è stata di 2,7 notti. Mentre i villeggianti a Porlezza sono più attratti dalle bellezze paesaggistiche dell’area, a Valsolda incide anche il turismo culturale per la presenza della splendida Villa Fogazzaro Roi del Fai, della frazione Castello con le case arroccate sulla montagna e la Chiesa di San Martino. Le località varesotte sul Ceresio seguono con le circa 16.200 presenze a Lavena Ponte Tresa e le 7.600 di Porto Ceresio. La permanenza media, al contrario, è di un paio di notti a Lavena Ponte Tresa e di tre notti a Porto Ceresio. «I flussi turistici stanno aumentando su tutto il Ceresio, anche se in alcune località è più forte il turismo di giornata proveniente dalle province di appartenenza o da quelle limitrofe. Molto dipende dal fatto che non ovunque siamo ancora attrezzati dal punto di vista turistico-ricettivo». Porlezza e Valsolda, dove la permanenza media è più alta, vengono scelte come destinazioni anche da una quota consistente di turisti provenienti dalla Svizzera tedesca, dalla Germania o dal nord Europa. «Ci aspettiamo un ulteriore incremento delle presenze turistiche durante la prossima stagione - conferma Mastromarino - Sta tornando il turismo sui laghi, anche grazie agli sforzi che sono stati fatti insieme alle Camere di commercio e a Regione Lombardia e alla presenza nelle fiere di settore, dove raccogliamo l’interesse degli operatori che vogliono offrire destinazioni autentiche a chi desidera trascorrere un periodo di vacanza in Italia».

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