
Economia / Olgiate e Bassa Comasca
Domenica 29 Giugno 2025
Imprima: pagati a metà gli stipendi di maggio
Tessile in crisi Venerdì scorso bonifico ai 260 dipendenti Orsenigo e Astuti, chiesta audizione in Regione
Maria Grazia Gispi
«Venerdì è stato saldato metà dello stipendio del mese di maggio ai lavoratori di Imprima. Si tratta di un piccolo passo avanti in attesa della convocazione al Ministero» ha commentato Cinzia Francescucci di Filctem Cgil Como che sta seguendo la situazione di crisi che coinvolge oltre 260 lavoratori del Gruppo tessile. L’azienda di Bulgarograsso è infatti in cassa integrazione straordinaria per crisi.
Filctem Cgil e Femca Cisl, insieme alle Rsu dei siti di Lonate Pozzolo, provincia di Varese, e di Bulgarograsso, hanno promosso lunedì scorso due presidi sindacali davanti agli stabilimenti del Gruppo per chiedere la trasformazione della cassa integrazione già richiesta in Cigs per cessazione di attività. La mobilitazione è stata decisa per denunciare la grave situazione in cui si trova l’azienda e in particolare per la mancanza del pagamento degli stipendi e l’assenza di risposte da parte della proprietà e della direzione aziendale.
L’iniziativa politica
I consiglieri regionali del Pd Angelo Orsenigo e Samuele Astuti, insieme ad altri colleghi del territorio, hanno chiesto un’audizione in commissione Lavoro per discutere della crisi che coinvolge i due stabilimenti del Gruppo Imprima di Lonate Pozzolo e di Bulgarograsso.
«È indispensabile poter garantire il pagamento immediato degli stipendi arretrati, la tutela dei livelli occupazionali e l’apertura di un confronto serio con l’azienda per affrontare le criticità – hanno sottolineato i consiglieri – dobbiamo pertanto attivare anche Regione Lombardia, affinché faccia la propria parte per poter dare una risposta concreta e tempestiva ai bisogni delle lavoratrici e dei lavoratori di questo gruppo».
Sulla questione era già intervenuta anche la capogruppo dei Deputati PD, Chiara Braga: «l’assenza di risposte chiare da parte della proprietà e la mancata corresponsione degli stipendi ai dipendenti evidenziano un quadro di crisi d’impresa molto allarmante, sia per il futuro produttivo del Gruppo, che per la sicurezza lavorativa ed economica degli oltre 260 dipendenti e delle loro famiglie».
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