L’acqua, una risorsa. Con la tecnologia un uso più efficiente

Futuro Incontro a Lariofiere su strutture e innovazione, Enrico Pezzoli: «È sempre più importante unire le forze per migliorare l’utilizzo, la gestione e ridurre gli sprechi»

Ottimizzazione dei servizi idrici, riduzione delle perdite di acqua e depurazione: sono questi gli obiettivi nel breve e medio periodo dei gestori della preziosa risorsa pubblica. Per raggiungerli, crescono gli investimenti in tecnologia e innovazione, grazie anche ai fondi del Pnrr, ma sarà inevitabile riconsiderare i piani tariffari. Al momento in Italia il costo dell’acqua è tra i più bassi d’Europa, in futuro l’acqua costerà di più e impareremo a risparmiarla.

In parallelo è in atto un processo di aggregazione dei gestori perché «diventa sempre più evidente l’importanza di mettere a fattor comune l’utilizzo e la gestione della risorsa idrica» ha spiegato Enrico Pezzoli (nella foto qui a sinistra), presidente e ad di Como Acqua e portavoce di Water Alliance, ieri, nel corso della conferenza “Climatech summit” a Lariofiere Erba.

Primo incontro della rassegna itinerante “Walk to the Future” organizzato da quattro delle tredici aziende retiste che fanno parte di Water alliance, network di gestori di servizio idrico integrato di Regione Lombardia: Como Acqua, Lario Reti Holding per Lecco, Secam per Sondrio e BrianzAcque.

Nel salutare l’avvio dei lavori Alessandro Fermi, assessore regionale all’Università, ricerca e innovazione, ha sottolineato il ruolo che potrà avere la tecnologia nel progresso della gestione dell’acqua pubblica: «c’è un’ipotesi per un progetto pilota che applica l’intelligenza artificiale a questo settore grazie alle risorse messe a disposizione dal Fondo europeo per lo sviluppo. Potrebbe agire come un laboratorio di ricerca realizzato in Lombardia e i risultati potrebbero poi essere estesi anche ad altre realtà».

«Mettere in rete le aziende del servizio idrico integrato è stata una scelta strategica – ha detto Mauro Guerra, presidente di Anci Lombardia – non solo perché facilita lo scambio di competenze e perché permette di attuare un’economia di scala, ma soprattutto perché guarda al futuro e mette un intero sistema in condizione di affrontare sfide che richiederanno forti sinergie. Inoltre una rete di soggetti può assumere una visione più ampia, si rende più credibile nei confronti delle istituzioni e ha una maggiore capacità di interloquire con il mondo della scienza e della ricerca».

L’urgenza di agire sulla risorsa idrica nella prospettiva di un aumento delle temperature è stata messa a tema dalla video presentazione di Andrea Rubini, director of operations di Water Europe, ente fondato dalla Commissione europea nel 2004 per rappresentare l’intera catena del valore dell’acqua. Tema approfondito nella tavola rotonda con la moderazione di Emanuele Bompan, giornalista, direttore di Materia rinnovabile.

«Nel corso degli anni Water Alliance è cresciuta diventando un soggetto sempre più coeso e autorevole nel rappresentare le istanze del settore idrico la cui importanza è aumentata anche per il cambiamento climatico – ha spiegato Enrico Pezzoli – oggi, come gestori dell’acqua, siamo consapevoli di svolgere un ruolo determinante per i territori e questo ciclo di talk nasce per incentivare il dialogo già in atto tra Regione, amministrazioni locali, i gestori e i numerosi stakeholder del settore» presenti numerosi a Lariofiere, inclusi alcuni studenti del Politecnico polo di Lecco.

Al convegno di Lariofiere, Enrico Boerci, presidente e amministratore delegato di BrianzAcque ha sottolineato: «La rigenerazione del territorio è una missione connessa con la qualità del servizio idrico e con la difesa dagli effetti dell’aumento delle temperature».

«I cambiamenti in atto rendono necessario il costante aggiornamento della gestione idrica in ottica di conservazione risparmio e riconversione» ha aggiunto Lelio Cavallier presidente Lario Reti Holding. Infatti, a periodi prolungati con assenza di precipitazioni si alternano copiose piogge che si concentrano in spazi temporali ristretti. Da qui la necessità di raccogliere le acque piovane da poter usare nei momenti di siccità.

Infine Raffaele Pini, presidente Secam, ha detto «la collaborazione con le altre realtà della rete è estremamente produttiva anche in vista dei prossimi impegni». Si sono poi confrontati gli esperti del settore: Alberto Guadagnini, vice rettore per la ricerca del Politecnico di Milano, Giulio Senes Phd del Dipartimento di scienze agrarie e ambientali dell’Università di Milano, Massimo Arteconi, responsabile Ict di Como Acqua e Silverio Clerici presidente di Ato Monza e Brianza.

La conclusione è stata affidata a Gianluigi Bonanomi, formatore digitale, che ha rivelato cosa sia l’intelligenza artificiale, perché non dobbiamo temerla e quanto può essere efficace la sua applicazione nei servizi idrici.

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