Licenze extra per l’alta stagione. Tassisti contro l’idea del governo

Il confronto I referenti degli autisti in provincia di Como critici sulle soluzioni del dossier. Confartigianato: «Ora non c’è chiarezza». Cna: «Regole chiare per tutti i settori dei trasporti»

Rilasciare licenze doppie o stagionali ai tassisti per sopperire alla mancanza di taxi soprattutto nella stagione estiva. Queste alcune delle proposte contenute nel Dossier Taxi che il Governo sta affrontando «con l’obiettivo di trovare soluzioni ragionevoli e pienamente soddisfacenti». Critici non solo i sindacati, ma anche i referenti del territorio comasco.

I ministri Adolfo Urso e Matteo Salvini hanno presentato un pacchetto di idee ai rappresentanti del settore volte all’identificazione di una «soluzione organica improntata all’efficienza e trasparenza nei confronti del cittadino, all’equità per i tassisti e al rispetto delle regole del mercato» si legge nel comunicato congiunto. Sono state prospettate misure come la possibilità per i Comuni di rilasciare entro un termine predeterminato una licenza aggiuntiva a ciascun titolare che ne faccia richiesta e che abbia i requisiti previsti a legislazione vigente. Misure per affrontare i picchi della domanda legati a grandi eventi o a flussi di presenze turistiche superiori alla media stagionale, con la possibilità per i Comuni di rilasciare licenze aggiuntive provvisorie, per chi già titolare di licenzae misure volte a semplificare il meccanismo preesistente delle doppie guide.

Nella città di Como sono attive 45 licenze che in questa stagione non sono sufficienti a spostare i turisti. «Il punto fondamentale è che ci siano regole chiare per tutti i settori dei trasporti, adesso c’è una grande confusione in merito soprattutto ai controlli - evidenzia Alberto Tabacco referente tassisti Cna Lario Brianza – In questo momento in città sono presenti diverse figure che lavorano in modo non regolare. Noi seguiamo direttive ben precise che non valgono per gli altri».

Le regole attuali

Un tassista comasco non può operare su un territorio che sia diverso da quello dove è stata rilasciata la licenza. «La cosa buona che potrebbe venir fuori da questi incontri, è la predisposizione di un regolamento unico nazionale con norme inequivocabili» conclude Tabacco. Alcuni tassisti sono organizzati con collaborazioni familiari, la stessa auto e la stessa licenza vengono utilizzate da più persone. La seconda licenza contenuta nella proposta potrebbe essere data in affitto o utilizzata da un dipendente assunto stagionalmente. La duplicazione delle licenze porterebbe a 90 il numero di tassisti a Como, una quota che risulterebbe poco sostenibile nei periodi invernali quando i turisti non ci sono.

«In questo momento non è ancora chiaro quali iniziative verranno prese, sono solo proposte - aggiunge Francesco Mattei referente dei tassisti di Confartigianato Como – La seconda licenza potrebbe essere tenuta alcuni mesi e poi essere affittata o venduta o riconsegnata al Comune. Iniziative che peraltro sono state già state presentate in passato. Non si è ancora capito quali siano le intenzioni. Quando arriveremo al momento della formulazione delle proposte nero su bianco allora forse sarà possibile fare delle valutazioni».

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