Revoca del reddito di cittadinanza. A Como finora soltanto 232 sms

Povertà Ieri ella nostra provincia lo stop comunicato al 10% di chi percepisce l’assegno. «Meno beneficiari, ma da settembre per chi ha i requisiti supporto per formazione e lavoro»

Solo 232, delle 2.169 le famiglie comasche che hanno ricevuto il reddito di cittadinanza per un importo medio al mese di 530 euro hanno già ricevuto comunicazione dall’Inps, con un sms o e-mail, della sospensione del beneficio. Il tutto in base alla conversione in legge del Decreto Lavoro 48/2023 dove sono state confermate le modifiche restrittive, sia per numero dei beneficiari sia per importo, previste per il reddito di cittadinanza.

L’Ufficio stampa dell’Istituto di previdenza fa sapere che non sono dati definitivi: in questi giorni che viene diffusa la sintetica comunicazione a chi non ha più possibilità di accedere al Reddito di cittadinanza.Sempre nel messaggio si ricorda che, nel caso le persone dovessero essere prese in carico dai servizi sociali, la sospensione sarà revocata.

Meno beneficiari

«I nuovi vincoli ridurranno la platea dei beneficiari, tuttavia i cosiddetti “occupabili”, di età compresa tra i 18 e 59 anni e con un valore dell’Isee familiare non superiore a 6.000 euro annui, dal 1° settembre 2023 potranno richiedere di accedere al supporto per la formazione e il lavoro – ha spiegato Umberto Ballabio, alla giuda del Centro per l’impiego della Provincia di Como - la partecipazione a progetti di formazione, qualificazione professionale, orientamento e accompagnamento al lavoro, compresi il servizio civile universale e i progetti utili alla collettività, garantirà agli interessati una indennità di partecipazione mensile di 350 euro, entro un limite massimo di 12 mensilità». Si tratta di una riorganizzazione del sistema che sempre più spinge per l’inclusione lavorativa, anche perché mai come ora c’è un ampio fabbisogno di personale ed è forse l’occasione perché percorsi tra la formazione e il lavoro davvero incrocino sia le necessità sociali che quelle delle imprese.

«Al momento non abbiamo i numeri definitivi relativi alle persone che continueranno a percepire l’assegno di inclusione o di coloro che hanno i requisiti e chiederanno il supporto per la formazione e il lavoro, aspettiamo l’arrivo delle nuove liste e l’avviamento della nuova piattaforma, il Sistema informativo per l’inclusione sociale e lavorativa, per avere l’impatto numerico sulla Provincia di Como» specifica Umberto Ballabio. Si stima che la platea di 2.169 famiglie per un totale di 3.900 persone possa ridursi a Como in modo limitato, visto il lavoro di analisi e controllo già svolto negli ultimi due anni. Ci sono anche i percettori di pensione di cittadinanza, che a Como sono 590 per un mensile di 240 euro, ovviamente esclusi in questa fase.

Accompagnamento formativo

«Possiamo solo dire che nei prossimi mesi continueremo a gestire i beneficiari di assegno di inclusione ma anche a garantire, a coloro che non percepiscono il sussidio, l’accompagnamento formativo e lavorativo. Lo strumento utilizzato in questi mesi e che continueremo ad utilizzare è Gol, inoltre continuerà la proficua collaborazione con la rete territoriale creata dal Settore Lavoro nel corso degli ultimi anni. Rete che ci permette di lavorare in sinergia con i servizi sociali, i SIL, gli enti accreditati al lavoro o alla formazione e non solo» conclude.

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