Russi nel Comasco
Partecipazioni
in 55 società

Nessuna fa capo ai 33 oligarchi nella black list. Investimenti soprattutto nell’immobiliare e nel turismo. «Como spicca in Italia con la riviera ligure e la Romagna»

La provincia di Como tra i territori più esposti nei confronti dell’economia russa: sono 55 le società partecipate da sovietici.

Transcrime, il centro di ricerca congiunto dell’Università Cattolica e il suo spin-off Crime&tech, hanno pubblicato “Dentro la matrioska” una ricerca che ha identificato e tracciato le aziende di proprietà o partecipate da cittadini russi e oligarchi soggetti a sanzioni. Sono 44mila i russi che hanno quote di imprese in Unione Europea, Gran Bretagna e Svizzera. Il numero più alto si registra nella Repubblica Ceca (quasi un terzo), seguita da Regno Unito (11%), Lettonia, Germania, Bulgaria e Cipro. In Italia i soci di nazionalità russa sono 2.150, dei quali 55 con partecipazioni all’interno di aziende comasche.

L’obiettivo

«L’obiettivo preliminare della ricerca era quello di comprendere quale fosse l’esposizione dell’economia europea nei confronti della Russia in termini di quote azionarie – spiega Giovanni Nicolazzo ricercatore Transcrime - La seconda parte del lavoro si è concentrata invece sugli oligarchi, ne abbiamo individuati 33 e abbiamo mappato le loro partecipazioni nelle imprese europee, nel frattempo la lista degli oligarchi si è allungata ed è possibile che uscirà una seconda versione aggiornata della ricerca».

In Europa 33 oligarchi sono azionisti di 1.402 società soprattutto nel settore immobiliare, edile, alberghiero, finanziario ed energetico. Germania, Regno Unito, Cipro, Paesi Bassi, Lussemburgo e Austria ne ospitano la maggior parte, il valore di queste aziende è superiore a 440 miliardi di dollari. In Italia sono state individuate 34 aziende in cui alcune azioni sono detenute da oligarchi che rappresentano complessivamente 2,5 miliardi di dollari in termini di attività totali. Tra i settori prevale il turismo seguito da ristoranti, alberghi, costruzioni, energia: almeno 5 aziende si trovano tra la provincia di Bologna e Ravenna.

«Sono 55 le società con sede in provincia di Como nelle quali i cittadini russi hanno partecipazioni e tra questi nessuno dei 33 oligarchi mappati in questa prima ricerca. Dalle analisi è emerso come il territorio comasco abbia un’alta esposizione nei confronti dei cittadini ordinari, c’è una differenza abissale a livello di rilevanza tra ordinari e oligarchi. Alcuni territori dell’economia italiana sono risultati più esposti nei confronti dell’economia russa e uno di questi è Como al pari di Rimini e di altre zone. I settori dove si concentrano gli investimenti sono soprattutto quello immobiliare e alberghiero».

La mappa

Nelle aziende italiane i titolari effettivi russi sono circa 2.200 concentrati in provincia di Milano, Roma, Brescia, Firenze, Torino e Napoli: «Il Lago di Como, la Romagna e la Riviera Ligure sono state storicamente un buen retiro di molti imprenditori russi, ma anche area di investimento nei settori turistico, immobiliare, marittimo e portuale - si legge nella ricerca - Tra le imprese e i settori di attività spicca l’immobiliare che rappresenta quasi il 15% di tutte le aziende controllate da proprietari russi, seguono il commercio all’ingrosso e al dettaglio e poi quello finanziario».

Sul Lago di Como la Guardia di Finanza ha congelato due immobili del valore complessivo di 8milioni di euro che farebbero riferimento a Vladimir Roudolfovitch Soloviev, anchorman e presentatore tv annoverato tra gli oligarchi più vicini a Putin. Una dimora di 27 stanze in località Crotti a Pianello del Lario e una a Loveno di Menaggio. In Italia sono stati sequestrati complessivamente agli oligarchi russi oltre 140milioni di euro tra immobili e yacht.

© RIPRODUZIONE RISERVATA