Super Villa d’Este. «Meglio del 2019, presenze in crescita del 40%»

Intervista a Carlotta Fontana, membro del consiglio di amministrazione del Gruppo Villa d’Este: «Apertura fino alle feste di fine anno, Como può crescere anche d’inverno»

La stagione d’oro del turismo, il magico compleanno di Villa d’Este e la strategia di espansione attraverso l’apertura in altre grandi piazze. È fitta l’agenda di Carlotta Fontana, membro del consiglio di amministrazione dal 2017, sempre più figura chiave nella governance del Gruppo.

Cosa rappresenta il simbolico traguardo dei 150 anni? Quali responsabilità avverte e quali nuove sfide intravede?

Questo traguardo rappresenta non solo la storia di Villa d’Este, ma quella di tante famiglie che prima della mia. hanno lasciato un segno negli anni, anche tangibile (basti pensare alle personalità da cui hanno preso il nome alcune sale dell’Hotel).

Non parlo esclusivamente di famiglie che hanno avuto la proprietà di Villa d’Este, ma anche di generazioni di ospiti che da anni amano tornare a trovarci e dei dipendenti, che rappresentano insieme al mio nucleo familiare la grande famiglia di Villa d’Este.

Con la festa del 28 giugno abbiamo voluto rendere omaggio a entrambe le categorie: proiettando sulla facciata dell’hotel i volti di alcuni degli ospiti più illustri che hanno soggiornato a Villa d’Este e facendo partecipare alla cerimonia tutto il personale.

Una sorta di grande famiglia che si è ritrovata.

Esatto, intendo questo quando dico che si tratta di una grande famiglia: vedere l’emozione e l’orgoglio negli occhi di chi rende il nostro hotel quello che è, ogni giorno, è impagabile. E’ grazie al loro senso di appartenenza e al loro amore che Villa d’Este è diventata un’icona a livello mondiale. Per quel che riguarda invece la responsabilità, direi che quella più grande è mantenere intatto l’incredibile patrimonio di Villa d’Este - sia culturale che architettonico -, ma soprattutto essere in grado di soddisfare le aspettative di chi torna. Rispetto dunque delle tradizioni ma continuando a innovare e rinnovare, mantenendo la nostra forte identità in un contesto sempre più competitivo e tecnologico. Posso racchiudere quella che è la nostra responsabilità in questa frase: trovare il giusto balance tra passato e futuro. Credo che la sfida dei prossimi anni sia proprio questa: integrare una storia così importante e antica con la tecnologia e con il mondo di oggi, sempre più etereo, impalpabile.

In materia di sostenibilità quali sono le principali azioni che avete realizzato?

Parlare di sostenibilità per una Villa con 450 anni di storia non è sempre facile. Nonostante questo, stiamo spingendo campagne di sensibilizzazione per ridurre i materiali che chiaramente non aiutano il raggiungimento di una sostenibilità totale, come la single used plastic. Allo stesso modo, abbiamo iniziato un’attenta politica su tutti i prodotti che utilizziamo quotidianamente in hotel.

Puntiamo poi molto sulla mobilità elettrica: siamo stati i primi a realizzare in collaborazione con il cantiere Ernesto Riva una barca full electric che prende il nome di Villa D’Este e vogliamo incrementare il nostro impegno in questo senso anche con eventi come il Villa d’Este Style Electric Yachting, che tornerà il 17 settembre.

Avvertite anche voi grande difficoltà nel reperire personale adeguatamente preparato?

Negli ultimi tempi è cambiato molto l’approccio alla ricerca del personale. Soprattutto dopo il covid è sempre più difficile la ricerca di professionisti. A Villa d’Este cerchiamo di fare il possibile per assistere i dipendenti: stiamo lavorando su progetti di fidelizzazione e crescita del personale esistente, per poter permettere una maggiore retention, consci del fatto che è davvero difficile reperire dei professionisti nel nostro settore. Al momento stiamo studiando un progetto per migliorare welfare e permanenza dei nostri dipendenti, in modo da poter contare sul loro supporto di stagione in stagione. Come anticipato, c’è da dire che a Villa d’Este abbiamo la fortuna di avere una fortissima loyalty del personale con un forte senso di appartenenza: alcuni hanno iniziato come primo lavoro e sono rimasti, oppure altri ritornano stagione dopo stagione per molti anni.

Quanto è rilevante la partnership con i grandi eventi, penso in primo luogo al Concorso di eleganza e all’Ambrosetti?

Portare avanti in maniera rinnovata gli eventi storici di Villa d’Este è per noi fondamentale. La nostra famiglia è particolarmente legata a queste tradizioni e siamo felici di poterle tramandare negli anni. Non nego che anche riacquistare Villa Bellinzaghi segna per noi un passo importante, che ci permette di reinserire un tassello mancante del grande mosaico che è il mondo Villa d’Este. Ha nominato il Concorso d’Eleganza: è l’unico concorso automotive al mondo che si è sempre svolto nella stessa location e siamo fieri di poter vantare questo bellissimo primato. È nato a Villa d’Este nel 1929, non ha mai cambiato destinazione e questo ci riempie d’orgoglio.

Come spiega la scelta di far crescere il brand attraverso acquisizioni di strutture in altre grandi location (si è parlato di Roma e della Costiera Amalfitana)?

Non nego che c’è la volontà di guardare in altre città e location importanti, alle quali ci piacerebbe poter associare la nostra immagine. Le grandi mete italiane sono sicuramente bacino di sviluppo per allargare il nostro portfolio.

Quali segnali registrate dalla stagione? Quali mercati esteri vi stanno dando maggiore soddisfazione?

Nonostante il momento di forte difficoltà, il Lago di Como sta vivendo uno dei suoi periodi più floridi, con numeri che superano di gran lunga il 2019, con un aumento di visite di quasi il 40%. E attenzione, un +40% dal 2019, non dal 2020 o dal 2021. Sono finalmente tornati gli americani, che ci sono da tempo e continuano a venire. La domanda che ci facciamo è se il ritorno degli statunitensi possa essere duraturo. Certo è che comunque facciamo del nostro meglio per stimolare anche tanti altri mercati.

La scelta di mantenere aperto il Grand Hotel fino alle feste di fine anno è un’assoluta novità. Va considerata una sperimentazione che potrà essere ripetuta in futuro?

È stata una scelta dettata dal voler festeggiare in maniera grandiosa le 150 stagioni. L’Italia e il lago di Como vengono erroneamente concepiti come mete esclusivamente primaverili ed estive, ma hanno molto da offrire anche negli altri periodi dell’anno, fuori dal grande affollamento turistico. Vorremmo poter valorizzare il nostro territorio anche d’inverno e, perché no, fare da traino a tutto il bacino del lago per il futuro, portando più turisti e più lavoro. Come Villa d’Este, abbiamo già iniziato a programmare tante attività per gli ospiti, con esperienza di wellness e cultura, appuntamenti gastronomici e così via.

Se l’apertura invernale dovesse rivelarsi una mossa vincente, potremmo pensare di ripeterla in futuro: a noi sicuramente piacerebbe molto.

Villa d’Este è l’icona dell’eleganza associata al lago di Como, quale strategia intende seguire per mantenere questo primato?

Impossibile definirne una, direi più un mondo di strategie. L’occhio di una famiglia è molto più attento, curato e impattante sui dettagli, che sono quelli che a nostro avviso fanno la differenza sul resto. Entrare a Villa d’Este è come essere accolti a casa: si percepisce la personalità. Vogliamo continuare su questa strada, per regalare agli ospiti un’ospitalità “personale”. Credo anche che parte del segreto di Villa d’Este e della sua eleganza venga dalle donne che hanno segnato la storia dell’Hotel: il loro stile e le loro scelte quotidiane si rispecchiano nella sua “grande bellezza”.

La sfida è tenere fede a una grande tradizione e allo stesso intercettare i segnali del futuro?

Direi che la nostra vera strategia è quella di mantenere il Dna dell’hotel, ma allo stesso tempo tradurlo per le nuove generazioni. La timeless elegance di Villa d’Este non può essere pensata solo come legata al passato: vogliamo avvicinarci alle nuove generazioni e questo comporta inevitabilmente un nuovo modo di vedere e percepire le cose. Dobbiamo capire come centrare l’obiettivo.

© RIPRODUZIONE RISERVATA