Economia / Como città
Martedì 23 Dicembre 2025
Tassa sulla salute per i frontalieri. Ricorso
alla Consulta
i sindacati italiani e svizzeri - Cgil, Cisl e Uil, Ocst, Unia, Syna, Vpod e Syndicom - hanno ufficializzato le prossime mosse contro la misura dopo la pubblicazione lo scorso 18 dicembre sulla Gazzetta ufficiale
Sindacato
«Pronti al ricorso alla Corte Costituzionale». In una nota congiunta i sindacati italiani e svizzeri - vale a dire Cgil, Cisl e Uil nonché Ocst, Unia, Syna, Vpod e Syndicom - hanno ufficializzato, senza troppi indugi, le prossime mosse dopo che il 18 dicembre, in Gazzetta ufficiale, il ministero della Salute di concerto con il Mef ha formalmente dato mandato alla Regioni coinvolte - Lombardia in primis - di adottare, a due anni di distanza dall’entrata in vigore della “tassa sulla salute”, il prelievo sulle retribuzioni nette dei “vecchi” frontalieri con tassazione esclusiva.
«Malgrado due anni di forte opposizione delle organizzazioni sindacali dei frontalieri, che ne hanno ritardato l’adozione e malgrado l’indisponibilità presso le Regioni degli imponibili salariali dei lavoratori frontalieri su cui applicare l’imposta e malgrado l’indeterminatezza dei numeri del personale sanitario delle aree di confine sulle cui retribuzioni», i due ministeri hanno dato corso alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale del dibattuto provvedimento. Ciò significa che «malgrado tutte queste controindicazioni le Regioni Lombardia, Piemonte, Valle d’Aosta e la Provincia autonoma di Bolzano potranno ora procedere con l’adozione della tassa attraverso propri provvedimenti, che definiscono la quota di compartecipazione annua».
«Preso atto dell’indisponibilità al ritiro del provvedimento» le organizzazioni sindacali procederanno dunque «al ricorso presso l’autorità giudiziaria al fine di adire la Corte costituzionale per accertare profili di incostituzionalità». La parola fine non è ancora scritta, dunque.
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