A Ca’ Prina torna il Covid: sei anziani positivi e isolati

Erba Nessuno di loro è in gravi condizioni: consentite le visite dei parenti. Rigamonti: «Vista l’età, serve la massima attenzione». Definite le linee guida

A Ca’ Prina torna il Covid. Nella casa di riposo comunale ci sono sei anziani che negli ultimi giorni sono risultati positivi al tampone: sono tutti in buone condizioni di salute e sono stati isolati nelle loro stanze al secondo piano della struttura, è previsto l’isolamento fino a sette giorni. I parenti possono visitarli al massimo per trenta minuti al giorno, indossando guanti e mascherina ffp2, fino a quando il tampone non risulterà negativo.

I primi cinque casi di positività, spiega il presidente di Ca’ Prina Alberto Rigamonti, sono emersi nel fine settimana. «Domenica i positivi erano cinque, martedì sono saliti a sei e tali sono rimasti nella giornata di mercoledì. Sono tutti in buone condizioni di salute, i sintomi sono molto lievi, e sono stati isolati nelle loro stanze al secondo piano della nostra Rsa. Il monitoraggio è continuo, prestiamo ovviamente la massima attenzione vista l’età avanzata delle persone contagiate».

«Massima cautela»

Rigamonti, che è anche medico di medicina generale, è membro della commissione emergenza Covid di Ca’ Prina insieme alla direttrice sanitaria Antonella Biffi, al medico Giuseppe D’Amico, alla virologa Tiziana Quirino, al professor Giuseppe De Leo e al medico del lavoro Carlo Gaffuri. Insieme hanno definito le linee guida per i prossimi giorni.

«L’obiettivo - spiega Rigamonti - è calare le nuove disposizioni regionali e statali nella nostra realtà, cercando di evitare che il contagio si propaghi tra gli altri anziani e gli operatori».

Per legge le visite dei parenti non si possono più vietare. «Chiediamo allora di indossare guanti e una mascherina ffp2 e di fermarsi in stanza non più di trenta minuti al giorno. Inoltre facciamo firmare un patto di corresponsabilità nel quale il visitatore dichiara che né lui né i suoi conviventi a casa hanno sintomi riconducibili al Covid. Oltre non si può andare, ma chiedo ovviamente la massima cautela. Anche perché si parla di un isolamento limitato normalmente a sette giorni».

Rischi

Il rischio da non sottovalutare, con sei positivi chiusi nelle stanze del secondo piano, è che finiscano per essere contagiati anche alcuni operatori. «Al di là delle ovvie preoccupazioni per la salute, che resta ovviamente il primo aspetto da considerare, siamo alle porte di un periodo segnato dalle ferie, non possiamo permetterci tante assenze tra il personale. Speriamo che questa fase passi presto e senza complicazioni».

A pazienti positivi il primo tampone di controllo per testare la negativizzazione verrà effettuato dopo 5-7 giorni dal tampone positivo; gli eventuali conviventi nella stessa stanza, se non sintomatici, vengono testati ogni 48 ore.

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