Abbattuta l’ex locanda di Alserio, pezzo di storia del paese

Lavori Decisa la demolizione dopo il recente crollo. Alcuni cittadini hanno assistito con le lacrime agli occhi. Il sindaco: «Riprodurremo le scritte sul nuovo edificio»

«Prometto a tutti gli alseriesi che questo non è un addio, ma solo un arrivederci».

Anche nelle parole del sindaco, Stefano Colzani, traspare la commozione per l’abbattimento dell’ex locanda e ristorante del San Giocondo, che tra ieri e l’altro ieri è stata demolita. Non si è trattato semplicemente di un intervento per rimuovere la pericolosità del rudere, ormai abbandonato da oltre vent’anni: per gli alseriesi il San Giocondo è un pezzo di cuore e di storia

che se ne vanno.

La scritta

Prima casa del centro storico per coloro che provengono da Anzano del Parco, sulle sue pareti antiche e ormai decrepite campeggiava ancora la scritta a vernice, probabilmente secolare, col nome “Alserio” a caratteri cubitali, che dava il benvenuto in paese.

Proprio sotto la parrocchia di San Clemente, il san Giocondo, col suo cortile tipicamente lombardo e brianzolo, ha segnato decenni della storia locale. Il crollo parziale, avvenuto domenica 7 maggio, e le condizioni ormai fatiscenti dello stabile, hanno costretto il Comune e i proprietari attuali dell’area a procedere alla demolizione.

Gli anziani, ma anche gli adulti, hanno assistito, senza nascondere qualche magone e qualche lacrima, alle operazioni di demolizione, che sicuramente eliminano ogni rischio e pericolo per i pedoni e per le automobili di passaggio, ma lasciano un vuoto fisico e sentimentale del cuore degli alseriesi.

In molti, tra le strade del paese e sui social, rendono onore alla storia del San Giocondo: storica locanda brianzola che per tanti anni era stata gestita dal compianto oste Eugenio Bianconi, per tutti “ul Caj” per ricordare le sue origini a Caglio.

I ricordi

Si chiude una storia fatta di momenti conviviali della vecchia Brianza che fu. «Ricordiamo tutti quello che per noi rappresenta il San Giocondo – sottolinea Colzani – Bianconi era il papà di mia zia e quindi anche per me non è semplice assistere a questa demolizione, ma andava fatto. Porteremo sempre nel cuore quello che quei muri e quella corte hanno rappresentato per ciascuno di noi». In molti si chiedono se col crollo spariscono anche le targhe sulla parete laterale. Una riporta la scritta: “Alserio. Mandamento di Erba. Provincia di Como”. Questa è in pietra e Colzani rassicura che non è stata demolita, ma tolta e portata in Comune.

L’altra non è una pietra, ma una scritta, che ricorda un passato secolare contadino: “Al passo entro l’abitato cavalli e ruotanti sotto pena di multa”.

«Quest’ultima, come la grande scritta “Alserio”, verrà assolutamente riprodotta quando l’edificio verrà ricostruito – sottolinea Colzani - La targa in pietra verrà ricollocata. Il Piano di governo del territorio prevede che la ricostruzione dovrà rispecchiare lo stesso perimetro e la stessa conformazione. Non è previsto un nuovo ristorante, ma si tratterà di area residenziale. Le scritte, anche quella che ricorda anche la nostra Pro loco, verranno riprodotte a nuovo e questa pagina di storia quindi non verrà dimenticata, ma valorizzata col recupero dell’area».

In molti raccontano delle serate estive passate al San Giocondo o dei baci furtivi sotto la grande scritta. Il San Giocondo saluta, pronto a ritornare.

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