
Bar d’Italia, nessuno come Sartori di Erba
La pasticceria erbese premiata dal Gambero Rosso nella guida in uscita del 2026. È l’unico locale scelto nella provincia di Como. Le premiazioni al teatro Manzoni di Milano

Erba
Tre chicchi e tre tazzine. La pasticceria Sartori di Erba è l’unica insegna della provincia di Como ad aver ottenuto il massimo riconoscimento dal Gambero Rosso sulla guida “Bar d’Italia 2026”. Una conferma che fa il paio con un altro risultato importante: la storica pasticceria di via Volta è tra i cinque finalisti del premio “Bar dell’anno” dedicato alla sostenibilità.
Anna Sartori, titolare della pasticceria con la sorella Roberta e il marito Giuseppe Colombo, è stata premiata insieme agli altri titolari dei bar eccellenti al Teatro Manzoni di Milano. L’edizione numero 26 della guida “Bar d’Italia”, fresca di stampa, raccoglie complessivamente 1.100 insegne valutate con chicchi (qualità del caffè) e tazzine (giudizio complessivo sul locale).
I bar eccellenti sono 52 a livello nazionale. In Lombardia, quelli premiati con tre chicchi e tre tazzine sono 14: Sartori è l’unico in provincia di Como, in provincia di Lecco c’è Colzani di Cassago Brianza che ha ottenuto il massimo riconoscimento per il ventesimo anno consecutivo.
«I tre chicchi e le tre tazzine sono state una piacevole conferma per noi» commentano le sorelle Anna e Roberta Sartori, «segno che la ricerca continua della qualità viene riconosciuta. Quest’anno la grande soddisfazione è essere arrivati anche in finale al premio “Bar dell’anno”, legato sempre alla guida del Gambero Rosso: è un contest che premia la sostenibilità».
Una sostenibilità, spiega Anna, «intesa nel nostro caso non come investimenti in energia pulita, che interessano principalmente le grandi realtà produttive, ma in metodi attenti alla salute del cliente e dell’ambiente. Già da qualche anno abbiamo sostituito dove possibile la plastica con la carta, ma ciò che ha colpito la giuria è la nostra riflessione sull’ecosistema uomo-cibo-ambiente».
Ideatrice del metodo Feis (acronimo di fisico, emotività, intelletto e spirito), Anna promuove da tempo un consumo più consapevole dei prodotti alimentari, rispettoso della salute. «Bisogna porre attenzione a quello che consumiamo, la nostra ricerca parte dalla scelta degli ingredienti e dal giusto dosaggio. Anche questa è sostenibilità, una rivoluzione che possono portare avanti piccole realtà come la nostra» dice la pasticcera.
I bar finalisti del premio “Bar dell’anno”, oltre a Sartori, erano Dolcemascolo di Frosinone, Forno Brisa di Bologna, Gilli di Firenze e Mamm Pane, Vino e Cucina di Udine che ha conquistato l’ambito riconoscimento. Sartori è pronta a riprovarci il prossimo anno, in vista della pubblicazione della guida “Bar d’Italia 2027”.
Anche se nel 2024 si è registrato un calo del 3,3 per cento nel numero delle insegne, come certificato dalla Fipe, secondo gli esperti del Gambero Rosso il bar italiano continua a reinventarsi, confermandosi uno dei presìdi più dinamici del panorama nazionale.
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