Edifici dismessi a Erba, ultimatum scaduto: «Da abbattere»
Il caso Sono stati presentati i progetti per gli stabili dell’ex Enel, Molino Mottana e Meroni. «Inviate le lettere ai proprietari delle altre strutture»
Erba
A due anni dall’approvazione dell’elenco degli edifici dismessi con criticità da abbattere o riqualificare, il sindaco Mauro Caprani traccia un primo bilancio. Entro i termini hanno presentato progetti di riqualificazione i proprietari dell’ex Enel e dell’ex Molino Mottana di via Fiume, oltre che dell’ex Meroni di via Leopardi; per tutti gli altri sono partiti gli inviti ad adempiere che precedono l’emissione delle ordinanze di demolizione.
Il tema delle aree dismesse è stato sollevato venerdì sera in consiglio comunale da Michele Spagnuolo, capogruppo di Erba civica.
«Sono passati più due anni da quando in questa sala è stato approvato il primo elenco degli edifici dismessi con criticità, che riguardava il comparto di via Fiume» ha ricordato il consigliere. «I proprietari avevano 24 mesi di tempo per presentare progetti di riqualificazione o abbattere gli edifici critici. Vorremmo capire a che punto siamo e se ci saranno sviluppi entro la fine di questo mandato».
Il primo elenco degli edifici dismessi con criticità da abbattere o riqualificare, sulla scorta dall’articolo 40 bis della legge regionale 12 del 2005, è stato approvato dal consiglio comunale erbese il 23 ottobre 2023.
La situazione
La delibera ha stabilito che gli edifici considerati critici (e non sono arrivati ricorsi da parte dei proprietari) vadano abbattuti entro due anni; in alternativa i proprietari possono presentare un progetto di riqualificazione, con una premialità edificatoria, da portare a termine entro dieci anni.
Il primo elenco dell’ottobre 2023 comprendeva le aree dismesse di via Fiume: ex Enel, ex cabina Enel, ex Molino Mottana ed ex Gasfire. «Ad oggi abbiamo ricevuto una richiesta di parere preliminare per la demolizione e ricostruzione dell’ex Molino Mottana. Da parte dei proprietari dell’ex Enel è arrivata la proposta di un piano attuativo, i termini sono stati sospesi per due mesi perché mancavano degli allegati» ha detto il sindaco.
Per dirla chiaramente: i proprietari dell’ex Molino Mottana e dell’ex Enel si stanno muovendo e intendono riqualificare le aree, mentre i proprietari dell’ex cabina Enel e dell’immensa ex Gasfire (l’area più critica per dimensioni e stato di fatto) non si sono ancora mossi. «Lo scorso mese di ottobre, alla scadenza dei termini, abbiamo notificato un invito ad adempiere entro quattro mesi».
A febbraio 2026, se non ci saranno risposte, partiranno le ordinanze e i proprietari dovranno abbattere entro 12 mesi. L’ultima spiaggia, nel febbraio 2027, è esercitare il potere sostitutivo: il Comune demolirà a proprie spese e si farà risarcire. «A quel punto saremo nel periodo bianco pre elettorale, spero che la prossima amministrazione abbia gli stessi attributi di quella uscente per procedere su questa strada» ha detto Caprani.
I tempi
Un’altra proposta di piano attuativo è arrivata per l’ex Meroni di via Leopardi, un edificio posto di fianco alla sede dell’associazione pensionati. Questo edificio, ha chiarito il sindaco, rientra però in un secondo elenco di edifici dismessi approvato dal consiglio comunale nell’ottobre 2024, un anno più tardi rispetto alle aree dismesse di via Fiume, quindi non ci sono ancora scadenze ravvicinate.
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