Le parole di una delle persone a bordo dell’elicottero caduto: «Nemmeno il tempo di capire, poi siamo precipitati»

Il testimone La ricostruzione dell’incidente di Marco Gautiero, tecnico di Albavilla che era a bordo dell’elicottero: «Mi sono accorto che stavamo precipitando, ma è stato davvero tutto velocissimo. Il botto? Questione di un attimo»

«Ho avuto la piena percezione che stessimo perdendo quota e che qualcosa non andava: nemmeno il tempo di capire e in pochi attimi siamo precipitati».

Il racconto di Marco Gautiero, 23 anni, l’albavillese sopravvissuto al drammatico incidente dell’elicottero avvenuto martedì sera a 1700 metri di quota vicino alla diga Enel di Trona a Gerola Alta (Sondrio), è da pelle d’oca.

A raccoglierlo è mamma Barbara, che non lo ha mai lasciato solo fin da quando è stata avvisata dell’incidente ed è subito corsa con i familiari dal figlio. Si temeva il peggio ed essere qui a raccontarlo, come conferma lo stesso Marco, operatore di terra degli elicotteri che si trovava a bordo, ha davvero del miracoloso.

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Proveniente da Livigno

Il velivolo è precipitato in un luogo impervio, intorno alle 20.45 di martedì sera, nei pressi del Lago di Trona, ai 1700 metri di Gerola Alta, non troppo distante dal rifugio Trona Soliva. Si trattava di un elicottero commerciale (di Heli Austria) proveniente da Livigno. A bordo, insieme a giovane albavillese c’era Marcus Lay, 60 anni, svizzero, con una grande esperienza di volo, che ha perso conoscenza subito dopo l’impatto al suolo, e Danilo Dinelli, 24 anni, di Vercana.

Il pilota è stato elitrasportato all’ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo, mentre Dinelli agli Spedali Civili di Brescia. Il giovane albavillese, in passato campione di trial, grande sportivo e amante dell’alpinismo e delle arrampicate, ricorda perfettamente quei terribili momenti. Inizialmente sembrava che avesse riportato ferite lievi: in realtà, come spiegano i familiari, ha avuto delle fratture a livello vertebrale, che non destano fortunatamente preoccupazioni per eventuali danni, ma sono molto dolorose.

Marco giovane è sotto terapia massiccia antidolorifica e i medici non escludono un eventuale intervento. Mamma Barbara è sempre al suo fianco insieme ai familiari e ha raccolto il dramma di quei momenti nelle stesse parole di Marco.

«Sono stati secondi di vera paura: abbiamo capito perfettamente che stavamo perdendo quota – prosegue nel racconto il giovane – Poi la caduta e l’impatto, il silenzio e il pilota che non rispondeva».

Gautiero racconta che, grazie e insieme a Dinelli, sono riusciti a riprendersi: difficile ora avanzare ipotesi. Forse la nebbia ha ridotto la visibilità lungo il tragitto dell’elicottero.

Il pilota ha probabilmente fatto di tutto per atterrare in modo da evitare un impatto disastroso con il suolo. E la manovra - benché lo stesso pilota sia ricoverato in gravi condizioni - ha avuto successo. I due giovani lariani hanno lanciato poi l’allarme.

Fuori pericolo

«Il pilota non dava segni di vita e pensavamo al peggio – prosegue Marco Gautiero – Sono stati attimi terribili fino all’arrivo dei soccorsi». Essere vivi e raccontarlo ha davvero dello straordinario: mamma Barbara si dice anche fiduciosa. I medici hanno rassicurato la famiglia: bisognerà attendere e vedere come procede, ma di sicuro Marco non è in pericolo di vita.

Resta invece in prognosi riservata il pilota del mezzo. Il pensiero dei due giovani comaschi va soprattutto a lui. La dinamica è in corso di accertamento, ma pare che la nebbia abbia indotto il pilota a rallentare l’andatura nel tentativo di trovare uno spazio in cui atterrare, nell’impossibilità di procedere oltre.

Il ricordo di quello che è successo resta indelebile: amici e parenti da Albavilla hanno fatto arrivare il loro affetto a Marco nell’attesa di riabbracciarlo presto a casa.

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