Farano durissimo con il sindaco: «Non ha rispettato il mio lavoro»

Erba. L’assessore “licenziato” per votato contro il progetto di ristrutturazione di corso 25 Aprile. «Sono un architetto, dovevo dire la mia. Ma Caprani vuole solo persone che alzino la mano»

Erba

«Non posso perdere la faccia per un progetto scellerato come quello di riqualificazione di corso 25 Aprile. Sono un professionista e non posso deliberare una scelta di questo tipo».

L’ormai ex assessore di Fratelli d’Italia Paolo Farano interviene a gamba tesa sull’amministrazione guidata da Mauro Caprani. Nel mirino c’è il sindaco dopo essere stato da lui “licenziato” per aver votato contro in giunta al progetto di riqualificazione del corso: «Non gli interessa che uno lavori e porti idee, vuole solo gente che alzi la mano. Non c’è alcun rispetto per il lavoro svolto in questi anni di mandato».

Farano va oltre il ruolo di assessore: la sua preoccupazione è anche legata alla professione da architetto. «Al sindaco non interessa nulla delle necessità dei commercianti e dei cittadini, della bontà del progetto e della sua fruibilità. Vuole solo che se ne parli a livello provinciale: me l’ha detto proprio lui. Quello proposto è un progetto scellerato: la pavimentazione dei marciapiedi sarà gialla, ma in 15 giorni diventerà grigia per l’inquinamento, le deiezioni canine, il calpestio e gli agenti atmosferici. C’è un’accozzaglia di elementi decorativi in 150 metri, con panche di ogni forma, piante di diverse essenze che non c’entrano nulla con il contesto, fioriere di dubbio gusto. Il tutto senza nulla a nord e a sud, senza un’idea che unisca il resto della città». «Avrei preferito un progetto più semplice e meno costoso, con alberature ad alto fusto, di una sola essenza, per riequilibrare le proporzioni rispetto ai condomini, che comprendesse anche il tratto di strada verso nord e verso sud, chiaramente da realizzare in fasi successive».

Farano puntualizza: «Non sono contrario al 100% a questo progetto, sono contrario al 200%. Ma sia chiaro, non sono contro la riqualificazione del centro, ma va fatta con una seria verifica della viabilità, per capire quanto possa pesare il senso unico sulle altre strade, e con un progetto all’altezza dell’importanza della città di Erba, fruibile da cittadini e commercianti».

L’ex assessore stronca la nuova Erba nella mente di Caprani, non solo il Corso ma tutta la visione: «Non vado contro i professionisti che hanno preparato la riqualifica, ma per me hanno probabilmente una scarsa esperienza in questo tipo d’interventi. È un progetto tutto sbagliato: potrebbe forse andare bene per Nizza, ma non certo per Erba. Il problema è che, all’interno dell’amministrazione, sono l’unico con titolo e competenze per dire la mia su questo intervento… e vengo messo da parte. Lo dimostra il mio curriculum e l’esperienza maturata nel corso delle amministrazioni di Marcella Tili, durante le quali, in collaborazione con l’Ufficio Tecnico, ho seguito opere per più di 30 milioni di euro. Il rischio è di ritrovarsi con un’altra progettazione assurda, come quella già realizzata all’ex Comit».

L’architetto allarga poi lo sguardo al resto della città: «In realtà manca una visione: si interviene a spot, senza alcun collegamento tra le aree. Per le zone centrali continuano ad arrivare progetti di condomini con un mare di posteggi, mentre la città aspetta aree pedonali da anni. In questi mesi ho lavorato tanto, inghiottendo molti bocconi amari. Ora mi sembra giusto farmi da parte, viste le scelte che si stanno facendo. Per quanto riguarda Villa Candiani, è praticamente finita. Per Villa Ceriani sono state date tutte le indicazioni necessarie per completare i lavori. Posso tranquillamente fare altro. Il sindaco era comunque stato avvertito preventivamente del mio voto contrario al progetto».

«Dal punto di vista funzionale, non sono rispettate le esigenze dei commercianti che chiedevano i parcheggi almeno per il carico e scarico. La ciclabile neanche considerata. Il progetto proposto per quel breve tratto di Corso XXV Aprile è fuori dalla realtà.

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