
Il consigliere “Fleximan” dei cestini: «Li riempivano con i rifiuti da casa»
Caslino d’Erba L’amministratore comunale Mercuri ha sradicato otto contenitori in paese. «Una scelta estrema dovuta agli incivili che li usavano come discariche per uso privato»
Caslino d’Erba
Il “Fleximan” dei cestini dei rifiuti ha colpito ripetutamente negli ultimi giorni, usando il flessibile e riducendo la dotazione di cestini presente in paese e in particolare nei parchi comunali.
Ai colpi di flessibile del consigliere comunale Damiano Mercuri sono caduti ben otto cestini che non verranno più posizionati. La scelta è dettata dall’inciviltà dei cittadini, una scelta naturalmente anche sofferta ma ritenuta l’unica percorribile, la volontà è anche di sanzionare in caso di abbandono dei propri rifiuti.
Una posizione estrema, quella presa dall’Amministrazione di Caslino d’Erba, anche in considerazione della necessità di non inquinare l’ambiente con i rifiuti e quindi considerando l’utilità di questi cestini. L’amministrazione ha anche posto un cartello in cui si scrive: «Questo cestino è stato rimosso a causa di incivili che lo usano come una discarica. Nei cestini pubblici vanno gettati solo piccoli rifiuti da passeggio. L’abbandono di rifiuti è punito con multe da 300 a tremila euro».
Racconta il consigliere Mercuri, con il flessibile ancora caldo in pugno: «Ho rimosso sette o otto cestini, non ricordo con precisione, ma uno di certo alla stazione, uno alla piazza centrale dove c’è la gelateria, uno al Parco Alpini, uno al piazzale dietro la chiesa, uno al parco Tremolada e uno al lavatoio. Ma tengo a precisare che i cestini sono solo stati rimossi e eventualmente riposizionabili in qualsiasi momento». La volontà sarebbe anche di cogliere chi abbandona i rifiuti: «Abbiamo lasciato quelli coperti dalla videosorveglianza, perché l’intenzione è di riprendere questi incivili che non rispettano le regole e nel caso multarli, come previsto. Per questo è stato posizionato il cartello che anticipa le sanzioni».
Per l’amministrazione di Caslino era logico intervenire, quasi obbligatorio: «La scelta è stata dettata dal fatto che si passava dal mercoledì al sabato a pulire i cestini, a cambiare il sacchetto. Era qualcosa di insostenibile che spesso facevo anch’io, pulivi per esempio a metà pomeriggio e alla sera il cestino era già pieno fino all’orlo con altra spazzatura di fianco».
«Poi i cittadini devono comprendere anche che con l’abbandono dei rifiuti indifferenziati in questi cestini aumentano i costi per la comunità. Nei rifiuti si trovava di tutto, dai pannolini all’umido, non riesco a capire come si possausare in questo modo il cestino dei rifiuti», ha concluso.
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