Il Leonardo da Vinci è finito all’asta: hotel da 5,5 milioni

Tribunale Sei piani, settanta camere e ristorante. Offerta minima da 4,1 milioni a partire dall’8 marzo. Liquidazione solo della proprietà, la gestione va avanti

L’hotel Leonardo da Vinci finisce all’asta. Il Tribunale di Como ha disposto la liquidazione giudiziale alla fine di novembre, nei giorni scorsi è stata resa pubblica la documentazione: lo stabile e l’azienda (albergo e ristorante con le relative licenze) della società Hotel Leonardo da Vinci Sas sono state valutate 5,5 milioni di euro, l’asta parte da una offerta minima di 4,1 milioni di euro. Le offerte si possono presentare fino all’8 marzo, il giorno successivo verranno aperte le buste.

Edificato negli anni Novanta a due passi dalla provinciale Lecco-Como e dal centro espositivo di Lariofiere, il Leonardo da Vinci - quattro stelle - conta 70 camere ed è noto anche per il suo ristorante Il Cenacolo.

La liquidazione segue anni difficili sul fronte economico, anche se dopo la pandemia - che ha messo in ginocchio tutto il settore ricettivo - la struttura, con l’ingresso di una nuova società di gestione, ha ripreso a lavorare bene.

Dal luglio 2023, il Leonardo da Vinci è entrato a far parte della celebre catena internazionale Best Western, che concede il marchio solo a strutture che rispettano determinati standard.

Due società distinte

Attualmente la proprietà e la gestione dell’hotel fanno capo a società distinte: la liquidazione giudiziaria interessa nello specifico la società proprietaria dei muri, che fa capo al fondatore dell’hotel Maurizio Conti, e non le società che operano al suo interno.

Il fatto che l’albergo cambi proprietà - sempre che si riesca a trovare un acquirente già alla prima asta - non comporta insomma l’interruzione delle attività, che stanno proseguendo regolarmente.

Contattato da La Provincia, ieri Conti ha preferito non commentare.

Il lotto è stato valutato 5,5 milioni di euro e comprende la piena proprietà del fabbricato (sei piani per 70 stanze, più due piani interrati), l’ampia area esterna destinata a parcheggio e a verde, i beni mobili e gli automezzi riconducibili all’hotel e al ristorante. Sono comprese inoltre la licenza per l’esercizio di albergo, la licenza per la somministrazione di alimenti e bevande, la licenza per la vendita di prodotti alcolici e la licenza per l’esercizio di attività paramedicale di massoterapia, riflessologia e biogeomagnetica.

I precedenti

Pasquale Borello, curatore e delegato alla vendita dal Tribunale di Como, ha fissato per l’8 marzo a mezzogiorno il termine ultimo per l’invio delle offerte, in modalità cartacea o telematica: si parte da una offerta minima di 4.146.000 euro, il rialzo minimo è di 10mila euro.

Il giorno successivo verranno aperte le buste. Nel caso in cui l’asta dovesse andare deserta, si procederà in seguito con un secondo tentativo a prezzo ribassato.

Il Leonardo da Vinci, insieme al Castello di Casiglio di via Cantù, è l’hotel più grande di una città che nel corso degli anni ha perso l’hotel Centrale in corso 25 Aprile e l’hotel Erba in via Milano: il primo è diventato un condominio, il secondo è stato abbattuto per fare posto a una birreria e a una pista di go-kart elettrici.

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