
Il sindaco non arretra:«Lavoriamo per Erba. E questo dà fastidio»
La polemica. Caprani al contrattacco dopo l’abbandono dell’aula da parte di gran parte della maggioranza. «Macché condivisione, anche FdI aveva approvato le opere pubbliche. Dica piuttosto perché Farano fa da solo»
Erba
Dopo tante critiche da sinistra e da destra, il sindaco Mauro Caprani passa al contrattacco. Ne ha per la minoranza, che non dovrebbe prenderla troppo sul personale. Per Fratelli d’Italia, che chiede maggior condivisione senza però informare gli alleati di come stia gestendo la riqualificazione delle ville storiche. E ancora per la consigliera Luisella Ciceri, che farebbe meglio a calibrare le esternazioni per evitare conflitti di interesse.
La storia parte lunedì sera, quando gran parte della maggioranza ha lasciato la sala consiliare bloccando sul nascere una mozione di Doriano Torchio dedicata a corso 25 Aprile. In aula sono rimasti però i consiglieri di Fratelli d’Italia: la capogruppo Luisella Ciceri ha criticato l’atteggiamento del sindaco, ha ribadito l’importanza del dialogo - lo aveva già fatto a dicembre - e ha spiegato di non essere «un gioppino pronto ad alzare la manina».
Dopo aver letto le critiche delle minoranze e di Ciceri, Caprani ha deciso di rispondere in accordo con i capigruppo di Lega, Forza Italia, Erba prima di tutto e Il Buonsenso. La prima considerazione è per Torchio, che chiede di ritirare il progetto del corso: «È in perenne lotta con se stesso. Lamenta lo stato dei marciapiedi e le troppe auto circolanti, ma quando progettiamo un centro a misura di pedone lamenta le criticità viabilistiche. Mi sembra che adatti il copione alle sue frustrazioni».
Poi c’è Fratelli d’Italia, che torna a chiedere maggior condivisione. «Anche loro hanno votato a favore del piano delle opere pubbliche a dicembre, ora ripropongono la litania della mancanza di condivisione che già a suo tempo venne smentita dagli altri gruppi di maggioranza».
Ora, replica Caprani, «rivolgo io un appello alla maggior condivisione: l’assessore Paolo Farano sta gestendo due interventi (Villa Ceriani e Candiani, ndr) che valgono 10 milioni di euro, ma non ha mai relazionato la maggioranza né ha risposto alle mie sollecitazioni che sono agli atti. Solo il 17 marzo, rispondendo un’interpellanza di Erba Civica, ha fatto il punto della situazione».
Quanto alla capogruppo Ciceri, che ha duramente contestato l’atteggiamento del sindaco su La Provincia, «rammenterei che il suo status di pubblico amministratore dovrebbe imporle di astenersi da considerazioni su atti che la riguardano. In maggioranza, infatti, ha candidamente esposto la contrarietà al progetto del corso in quanto la soppressione degli stalli avrebbe procurato un calo di vendite alla sua attività», ovvero l’edicola-cartoleria Ratti all’incrocio con via Volta.
Per concludere, dice Caprani, «ci sembra che i tanti interventi messi in campo per migliorare la città, a partire dall’inizio della demolizione delle aree centrali dopo vent’anni di chiacchiere, diano particolarmente fastidio a molti (e a qualcuno in particolare) che non hanno a cuore il rinnovamento della nostra a Erba».
© RIPRODUZIONE RISERVATA