L’evasione dal carcere, poi la paura delle conseguenze lette su Internet: condanna di dieci mesi per il ragazzo di Canzo

Il caso Ieri davanti al giudice il diciannovenne coinvolto nella fuga dal carcere Beccaria è stato processato per rito direttissimo: «Non ho avuto il coraggio di rientrare»

L’evasione dal carcere, poi la paura delle conseguenze lette su Internet: condanna di dieci mesi per il ragazzo di Canzo
L’ingresso del Beccaria, il carcere minorile
(Foto di ansa)

Avrebbe riferito ai giudici che lo processavano con rito direttissimo nel palazzo di giustizia di Milano, di essersi accorto subito di aver fatto una sciocchezza con quella evasione, ma di aver avuto paura a tornare indietro per le conseguenze possibili che aveva letto su Internet.

Per questo sarebbe rimasto incerto su come agire per tre giorni, fin quando nella tarda serata di mercoledì ha deciso di presentarsi spontaneamente in questura a Milano, consegnandosi nelle mani della polizia.

È questo il racconto fatto dal diciannovenne di Canzo che era uno dei sette giovani evasi nel pomeriggio di Natale dal carcere “Beccaria” di Milano.

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