
Lurago e Lambrugo, sui social è già scontro sulla fusione
Il caso I sindaci Colombo e Mauri lanciano una pagina Facebook: «Massima trasparenza». I contrari rispondono con l’hashtag #iononmifondo

Lurago d’Erba
La prima azione congiunta e istituzionale passa dai social: le amministrazioni comunali di Lurago d’Erba e Lambrugo hanno lanciato pagine social per informare sul processo verso la fusione dei di Comuni, avviato e fortemente voluto dai due sindaci, il luraghese Davide Colombo e il collega lambrughese Flavio Mauri.
“Lambrugo e Lurago: un futuro in comune”: questo il titolo delle pagine Facebook e Instagram, realizzate dai due Comuni per informare e comunicare. Si accende quindi la campagna referendaria in vista del voto che dovrebbe tenersi, salvo sorprese, nella prossima primavera. Come è previsto anche dalla normativa regionale in materia di fusioni dei Comuni, il processo deve vedere il più ampio coinvolgimento dei cittadini e anche lo strumento social diventa fondamentale.
Fronti opposti
Da contraltare il fronte del no, attivo soprattutto a Lambrugo, risponde lanciando l’hashtag #iononmifondo. I due sindaci spiegano il lancio della pagina sui social: «Apriamo oggi questi canali di comunicazione dedicati. L’obiettivo è informare i cittadini e tutti i portatori di interesse in modo chiaro e costruttivo – commentano Colombo e Mauri - La nostra volontà infatti è quella di comunicare, con la massima trasparenza, i vari passaggi di questo percorso, di chiarire eventuali dubbi, di fornire informazioni utili, di pubblicizzare riunioni e incontri per garantire il massimo coinvolgimento possibile della cittadinanza e una scelta libera, consapevole e documentata. Per questo il processo di informazione alla cittadinanza non si limiterà ai soli canali social, ma raggiungerà nelle prossime settimane tutti in forma cartacea e proseguirà con incontri tematici sul territorio».
Le posizioni
Non si tratta ancora formalmente della vera e propria campagna referendaria, anche perché il referendum non è stato ancora indetto, ma i motori e gli animi nei due paesi interessati dalla possibile fusione, si riscaldano. Michele Catalano, presidente dell’associazione lambrughese “Azione Lambro”, la scorsa primavera aveva raccolto oltre 400 firme contrarie.
Il fronte del no a Lambrugo è variegato e vede schiarato in campo anche l’ex sindaco, Giuseppe Costanzo. Catalano e i contrari, appresa l’apertura delle pagine social per la fusione, ribattono a muso duro: «Non possiamo permettere che la storia di Lambrugo venga cancellata – sottolineano – Tanti cittadini, come noi, sono assolutamente contrari a questo scempio. Nonostante quello che dicono, la nostra autonomia è in pericolo per colpa di chi ci governa. Parlano di motivi economici, ma non è che una scusa. La verità è che non sanno amministrare il nostro paese e, invece di trovare soluzioni, scelgono di mettere in discussione il nostro futuro. Siamo certi che la nostra comunità si farà sentire con un no forte e chiaro. Questa proposta è inaccettabile e noi non ci stiamo».
Ovviamente, per arrivare alla fusione, i sì dovranno vincere in entrambi i Comuni. La sfida è servita.
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