Ad Albavilla si litiga su Liliana Segre: no alla cittadinanza onoraria

Il dibattito Bagarre per la proposta dell’opposizione respinta in Consiglio: «Va assegnata a chi ha fatto qualcosa di rilevante per il paese». «Oltraggio»

Serata a dir poco movimentata quella di mercoledì: un consiglio comunale che si è spaccato, con tanto di bagarre e sospensione, sulla proposta di conferire una cittadinanza onoraria alla senatrice a vita Liliana Segre.

Una donna che da anni lotta contro l’indifferenza per trasmettere la memoria del dramma della Shoah e della deportazione degli ebrei nei campi di concentramento. Sostegno e ammirazione unanimi per la senatrice, ma alla fine la maggioranza ha deciso di respingere la proposta che veniva dai consiglieri di minoranza. Marcello Molteni e Mattia Frigerio. Una proposta avanzata nel febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, a seguito del bellissimo intervento della Segre al Parlamento europeo. Il Covid ha lasciato nel cassetto la proposta: la minoranza, civica di area centro e sinistra, ha deciso che era il momento di tornare a parlarne.

Ex Lega favorevole

A sostegno Elisabetta Frigerio, civica ex Lega. La maggioranza civica, area centrodestra, ha accolto con piacere le proposte, ma ha deciso di non votare il conferimento. Lo scontro è nato tra il presidente del consiglio comunale, Carlo Tafuni, e Molteni. Tafuni, a nome della maggioranza, ha preso la parola, spiegando la posizione del gruppo: «È un onore parlare di Liliana Segre in questo consiglio comunale. Rappresenta le atrocità del nazismo, una delle piaghe peggiori dell’uomo – ha sottolineato Tafuni - Però riteniamo che una cittadinanza vada data a una persona che ha fatto qualcosa di rilevante per il paese. Non so nemmeno se Segre conosca Albavilla e questa scelta mi sembra strumentale. Il Comune ha sempre coinvolto bambini e ragazzi: il sindaco ha regalato ai ragazzi un libro di Liliana Segre con dedica. Cittadinanza va nel dimenticatoio, ma un libro in uno scaffale rimane».

Molteni, che si era detto disponibile anche a modificare il testo, ha risposto: «Liberi di avere la posizione che volete, ma questo è un oltraggio a una persona speciale come la Segre».

Da qui è nato lo scontro tra i due che si sono accusati reciprocamente. Il sindaco Giuliana Castelnuovo, ha chiesto di calmare gli animi e ha sospeso la seduta per riunire la maggioranza e per decidere cosa fare. Dopo lo scontro, infatti, Molteni ha respinto ogni proposta di ritiro della mozione e ha preteso che venisse messa ai voti. Alla ripresa della seduta, il sindaco e il capogruppo di maggioranza, Edoardo Parravicini, hanno spiegato i motivi del no: “A me interessa la sostanza: la cittadinanza è un aspetto formale – ha spiegato il sindaco – Dovremmo darla a decine di persone allora. Io punto da sempre sulla formazione dei ragazzi e ho donato spesso libri della stessa Segre».

Ai voti

Alla fine il documento è stato messo ai voti e la maggioranza ha respinto la proposta: nessuna cittadinanza onoraria ad Albavilla per la senatrice. «La Segre non trasmette dei valori universali? C’è bisogno che abbia un legame territoriale stretto per poterla portare, ad esempio, a testimonianza e monito per il futuro affinché tutti gli albavillesi ricordino cosa fu e cosa non dovrà più essere? E’stato in passato dedicato giustamente il parco giochi a Falcone e Borsellino: perché la Segre no? – commenta Molteni - Parlare di strumentalizzazione è irrispettoso e infantile. L’onta che resta per Albavilla. Assurdo e vergognoso».

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