Un progetto per salvare il lago di Alserio: sembra proprio la volta buona

Il tubo nero Sulla sponda sono al via le opere decise dal Parco Valle del Lambro. Il progettista Minà: «L’obiettivo è ripulire il fondo dal fosforo accumulato»

Questa volta sembra proprio quella buona: un progetto esecutivo per un grande intervento teso a salvare il lago di Alserio, avvelenato dal fosforo immesso dalle fognature e per la chiusura delle fonti di alimentazione.

Sulla sponda meridionale del bacino stanno per cominciare i lavori decisi dal Parco della Valle del Lambro per un’operazione di grande portata con la quale l’acqua verrà prelevata e inviata a un impianto di depurazione che la farà tornare acqua da bere. Una volta depurata tornerà nel lago. L’intervento cha prima vista pare buono giunge dopo trent’anni di progetti e operazioni balorde andate a vuoto.

Il tubo nero

Alcune centinaia di metri di tubo nero che ancora oggi “accompagna” chi si avventura lungo la sponda meridionale del lago partendo dal rione Bassett di Merone, sono lì a ricordare che alcuni progetti nati male e finiti peggio.

«Quel progetto non ha mai funzionato e si è deciso di rifarlo quasi daccapo - spiega Stefano Minà, tecnico progettista presso il Dipartimento di Riqualificazione Fluviale del Parco Valle Lambro -. Ci saranno due pompe interrate nella zona del centro di educazione ambientale Bambini di Beslam dove ora è stato aperto il cantiere e una condotta nel lago che pomperà l’acqua in camere di depurazione. L’acqua ripulita verrà ributtata nel lago».

Il problema principale è il fosforo che in decenni si è accumulato sul fondo del lago. «L’obiettivo di questo emungimento è anche quello di pescare soprattutto l’acqua che subisce il rilascio di fosforo dal fondo e ributtarla dentro verso la foce. In questo modo dovrebbero ridursi sensibilmente anche le dannose fioriture algali che vediamo d’estate».

Per fornire l’energia elettrica che occorrerà è già stato realizzato un impianto fotovoltaico all’interno dell’oasi di Baggero, sul tetto dell’ostello del Parco. L’intervento, finanziato dalla Regione Lombardia con il Bando Laghi, dovrebbe essere terminato entro l’estate. Probabilmente poi sarà un processo molto lento e ci vorranno anni ma intanto è un inizio e forse è arrivato il momento anche per il lago di Alserio di tornare a respirare.

Negli anni Settanta

Ormai se ne sono tutti dimentica, o forse fanno solo finta di scordarsi, che dagli anni Settanta, le sorgenti Alserio, posto a ridosso della collina, forniscono acqua all’acquedotto della Brianza al quale attingono ben oltre sessanta Comuni.

Il prelievo è di ben 70 litri al secondo Quest grande quantità d’acqua un tempo riforniva il lago il quale: da quando è venuta a mancare il lago ha cominciato a soffrire.

Poi si sono aggiunti i danni prodotti dagli scarichi. L’assurdo della vicenda è che il prelievo dell’acquedotto doveva essere provvisorio in quanto c’era un progetto di prelevare acqua dal lago di Como sulla sponda di Valmadrera e depurarla e buttarla in rete. Ma l’impianto non è mai stato realizzato.

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