Valle Bova e Buco del Piombo: «Stop ai bagni e ai campeggi»
Erba Partito l’iter che porterà all’approvazione del piano di gestione della riserva naturale
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Sono vietate nuove edificazioni, escursioni in grotta tra novembre e marzo, sorvoli a bassa quota, bivacchi sulla riva dei ruscelli e bagni nelle pozze d’acqua.
È partito dal consiglio comunale erbese l’iter che porterà all’approvazione definitiva del piano di gestione della riserva naturale valle Bova, che comprende la fascia montuosa a nord della città, ricca di falesie, e il Buco del Piombo. Il documento dovrà essere ratificato nei prossimi mesi da Regione Lombardia.
«La valle Bova è stata istituita come riserva nel 2007 dal consiglio regionale - ricorda l’assessore all’ambiente Alessio Nava - Un primo piano di gestione, per regolamentare la fruizione dell’ambito, venne scritto nel 2011 ma non è mai stato approvato dalla Regione in mancanza della procedura di valutazione ambientale strategica».
Nel 2022, continua Nava, «abbiamo affidato allora a un esperto l’elaborazione di questo documento ufficiale, che è stato approvato nei giorni scorsi dal consiglio comunale erbese. Ora raccoglieremo le osservazioni dei cittadini, poi il testo con eventuali modifiche finirà in Regione Lombardia per l’adozione definitiva».
Il documento vieta innanzitutto di realizzare nuovi edifici, per quelli esistenti sono consentiti interventi di manutenzione straordinaria volti alla conservazione o al restauro; per gli edifici con titolo abitativo, sono consentiti interventi mirati di incremento volumetrico (pari a un massimo del 20 per cento rispetto al volume esistente) solo per finalità ricettive di supporto alla riserva, che si tratti di infopoint piuttosto che mini alloggi.
I divieti riguardano anche la realizzazione di nuove strade o di allargamento delle esistenti, oltre a qualsiasi intervento che possa modificare la morfologia del suolo.
Passando alla fruizione quotidiana da parte dei visitatori, sono vietati il campeggio libero, la raccolta di fiori, piante, fossili e minerali, la caccia e la pesca, l’ingresso in riserva con i cani senza guinzaglio, l’accensione di fuochi. In estate, a dispetto di quanto accade normalmente, non è possibile bivaccare nei pressi dei torrenti o fare il bagno nelle pozze e nei corsi d’acqua per rinfrescarsi.
La tutela dell’ambiente passa anche dal cielo, con il divieto di sorvolo (a motore o a vela) a quote inferiori a 300 metri dal suolo. Quanto al Buco del Piombo, la principale attrazione della riserva, la grotta non sarà accessibile dall’1 novembre al 31 marzo, nel periodo di svernamento dei pipistrelli.
Tra la primavera e l’estate, altre limitazioni riguardano l’arrampicata sulle falesie dove nidifica il falco pellegrino: l’area interessata viene individuata ogni anno dagli esperti e comunicata con un’ordinanza.
Il piano dispone poi un protocollo operativo per il contenimento del cinghiale. Le tecniche ammesse, si legge nel documento, sono l’uso di gabbie e l’abbattimento selettivo: le operazioni di contenimento, in ogni caso, sono svolte esclusivamente dal personale autorizzato dall’ente riserva o dalle autorità competenti, in coordinamento con il piano faunistico provinciale.
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