
“Non gioco più me ne vado”. Di certo Mina e Mario Draghi hanno in comune un talento notevole nei propri ambiti. Ma il punto adesso è: qual è adesso l’ambito di Draghi? Al presidente del Consiglio dopo essersi visto bocciare per quattro volte dal Parlamento un provvedimento licenziato senza problemi dal governo, è montato il sangue agli occhi. Allora è salito al Quirinale per sfogarsi con Sergio Mattarella, che in fondo l’ha messo lui dove sta, e poi ha chiamato i rappresentanti dei partiti per dire che sarà meglio mettersi al passo, altrimenti va tutto a carte quarantotto e il Paese torna alle urne.
© RIPRODUZIONE RISERVATA