Assalto al Pronto soccorso, ma sei casi su 10 sono lievi

Salute Ieri nelle sei strutture del Comasco più 200 in attesa di essere visitati. Codici verdi o addirittura bianchi per il 59,7%. I gialli il 31,3% e i rossi l’8,8%

Più di duecento comaschi nei Pronto soccorso: sei su dieci sono casi poco gravi.

Faticano a snellirsi le code nei reparti di Emergenza urgenza di Como e provincia. Superato il ponte festivo lunedì e martedì sono state giornate complicate al Sant’Anna, con code fino a 24 ore. Ancora ieri erano presenti 87 pazienti di cui 31 nella sala d’attesa. Negli spazi stretti, in attesa dei lavori di riqualificazione più volte rinviati e non ancora partiti, i sanitari al lavoro stanno fronteggiando un numero significativo di casi Covid oltre alle tante riacutizzazioni dei pazienti più fragili dovute ai malanni di stagione. Anche al Valduce (38 pazienti) e al Sant’Antonio Abate (40) la pressione negli ultimi giorni sui Pronto soccorso è costante, come pure a Erba (24). I numeri di Gravedona (13) e Menaggio (2) sono invece più ridotti.

La situazione

In generale, sommati tutti i pazienti presenti nei Pronto soccorso comaschi ieri mattina, quello che più colpisce è che il 51,4% degli accessi era in codice verde. Quindi più della metà dei pazienti arriva alle porte dell’ospedale per dei bisogni di cura non così urgenti, che non comportano particolari pericoli. Aggiunti gli ancora più lievi codici bianchi, l’8,3% del totale fotografato ieri, si arriva al 59,7%. Tutti casi che medici di famiglia e guardie mediche potrebbero trattare. I codici rossi (8,8%) e i codici gialli (31,3%) rappresentano una minoranza. Nei festivi e durante la notte però centinaia di comaschi di fronte a dolori e sintomi persistenti, che gli stessi medici suggeriscono di non sottovalutare, altro non possono fare che chiamare i soccorsi o presentarsi direttamente con propri mezzi in Pronto soccorso. Una modalità d’arrivo quest’ultima che supera il 70% dei casi. Detto che anche durante la settimana riuscire a contattare il proprio curante non è per tutti sempre facile, i medici sono in questi giorni oberati dalle richieste e non tutti rispondono ad ogni ora, anzi. Tutto ciò contribuisce ad aumentare il numero degli ingressi in ospedale.

I numeri mensili

L’andamento mensile degli accessi in Pronto soccorso al Sant’Anna si aggira intorno alle 5mila unità, a Cantù siamo sopra a 2mila, a Erba circa 2.500 e al Valduce poco sotto ai 2mila accessi. Quest’estate la Regione ha varato un riordino dei Pronto soccorso in Lombardia. La giunta tra i provvedimenti ha disposto una corsia preferenziale per i ricoveri dei pazienti entranti per garantire una accoglienza immediata. Con attese che non devono mai superare il limite delle otto ore. Un obiettivo purtroppo in larga parte disatteso.

L’indisponibilità di posti letto, una grave spina del fianco al Sant’Anna come al Valduce, non può essere per la Regione una giustificazione sufficiente per tenere le persone ferme in sala d’attesa. Anche i percorsi separati fuori dall’ospedale per i pazienti meno gravi stentano ancora a vedersi.

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