
Erba, al via i controlli sulla tassa rifiuti
Imposte Affidato l’incarico da 115mila euro a una società per le verifiche sui pagamenti di 7.600 famiglie
Erba
L’amministrazione comunale ha disposto controlli sulle oltre 7.600 famiglie che pagano la tassa rifiuti e su eventuali soggetti che non compaiono negli elenchi Tari. L’operazione prevede lo studio dei dati catastali e anagrafici, il lavoro richiederà almeno un anno ed è stato affidato a una società di Brescia per 115.900 euro. Tra difformità catastali e mancati aggiornamenti del numero dei familiari, gli intestatari potrebbero trovarsi a pagare qualcosa in più o in meno.
La premessa, spiega la dirigente dell’area finanziaria Milena Mazzoni nella determina di affidamento del servizio, è che «l’effettuazione da parte dell’ufficio tributi di una capillare attività di aggiornamento delle posizioni Tari e di individuazione delle unità abitative che non risultano iscritte sarebbe complessa» e richiederebbe troppo tempo ai dipendenti. Si spiega così l’affidamento alla società cooperativa Fraternità Sistemi di Brescia per 115.900 euro.
Il mandato è chiaro: bonificare la banca dati Tari. Da un lato verranno analizzate le 7.621 utenze che già pagano la tassa, per verificare che i calcoli siano corretti in base alla reale metratura dell’abitazione e al numero dei componenti del nucleo familiare (sono i due fattori che determinano l’entità della tassa). Dall’altro si cercheranno unità abitative registrate al catasto ma non presenti nell’elenco Tari, quindi abitazioni sui cui la tassa rifiuti non viene pagata.
Si tratterà di analizzare le banche dati catastali e le schede anagrafiche delle famiglie, recuperano quando necessario i dati anche dalle posizioni Imu e dai contratti di affitto. Un lavoro lungo e complesso.
Immobili “fantasma”
Nel caso in cui emergessero difformità, chiarisce Mazzoni, «l’ufficio tributi provvederà a inviare al contribuente un modulo per aggiornare bonariamente la sua situazione. Successivamente si procederà all’aggiornamento della banca dati con le nuove metrature». Per le unità abitative “fantasma”, si procederà invece a individuare i proprietari per iscriverli alla tassa rifiuti. L’assessore alle finanze, Matteo Redaelli, chiarisce che non c’è alcun intento punitivo: si tratta piuttosto di fare ordine.
«Non a caso parliamo di “bonifica” della banca dati. Questo lavoro non viene effettuato da molto tempo e siamo certo che ci siano delle difformità: qualcuno potrebbe aver modificato la pianta della propria casa, magari allargandola, altri potrebbero non risultare tra i contribuenti perché anni fa l’iscrizione nell’elenco Tari non era automatica per i nuovi residenti, ma andavano presentate pratiche distinte».
Qualcuno potrebbe avere sconti
Per alcuni nuclei familiari potrebbero cambiare i conti della tassa, a partire ovviamente da chi l’ha mai pagata e dovrà iniziare a farla.
«Potrebbe però anche verificarsi uno sconto, soprattutto in relazione al numero dei componenti familiari. Capita magari che per il decesso di un membro della famiglia, o per l’allontanamento dei figli che vanno a vivere altrove, il nucleo familiare passi a solo uno o due componenti: in questo caso, se la variazione non è già stata recepita nell’elenco Tari, si pagherà qualcosa in meno rispetto al passato».
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