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Lunedì 10 Novembre 2025
Meritocrazia e flessibilità. Così si attraggono i giovani
L’intervista Stefano Rossi è stato di recente eletto alla presidenza dei Giovani Imprenditori di Confindustria Lombardia. Le sue quattro linee guida: networking, finanza per la crescita, passaggio generazionale e relazioni esterne
Il Comitato regionale dei Giovani imprenditori di Confindustria Lombardia ha eletto Stefano Rossi presidente per il quadriennio 2025-2029. Con lui, tra i vicepresidenti, c’è il comasco Carlo Briccola con delega alla finanza a supporto della crescita.
Quattro le linee di azione indicate nel programma di Stefano Rossi: condivisione e network tra territori, finanza a supporto della crescita, passaggio generazionale, relazioni esterne e marketing associativo.
Negli ultimi anni le imprese lombarde denunciano una crescente difficoltà a trovare figure qualificate, come Confindustria Giovani può favorire un migliore allineamento tra formazione scolastica, universitaria e bisogni reali delle aziende?
Sul fronte del Capitale umano l’Italia ha due problemi distinti: il primo riguarda il disallineamento tra competenze ricercate dalle aziende e competenze in possesso dei lavoratori; il secondo, invece, riguarda l’emorragia di talenti, legata all’incapacità di trattenere chi ha le professionalità ricercate dal mercato del lavoro.
Negli ultimi dieci anni in Italia circa 100mila giovani laureati sono emigrati all’estero, con oltre 21 mila partenze solo nel 2023, secondo l’ultimo rapporto annuale Istat. Per arginare questo fenomeno è importante comprenderne e analizzarne le cause, che possono essere individuate nel progressivo peggioramento delle condizioni lavorative, nella ricerca di migliori opportunità e di salari più competitivi.
Per invertire questa tendenza, come espresso recentemente dalla presidente dei Giovani di Confindustria Maria Anghileri, dobbiamo trasformare l’Italia in un Paese che attira, invece di respingere. Attirare giovani talenti ed expat ed evitare che chi lavora in Italia non decida di espatriare sarà possibile solo se saremo in grado di creare un contesto dinamico, competitivo e realmente meritocratico.
Come è possibile rendere le aziende più attrattive per le nuove generazioni, non solo in termini economici ma anche valoriali e culturali?
Rendere le aziende più attrattive per le nuove generazioni richiede un approccio su più fronti, che vada oltre la semplice offerta economica. I Millennials, ma soprattutto la Gen Z, sono particolarmente sensibili ai valori aziendali. Le aziende dovrebbero comunicare meglio e in modo sempre più trasparente il loro impegno per il sociale, per la valorizzazione del territorio, le azioni legate a sostenibilità, la diversità, l’inclusione e in generale la responsabilità sociale. In azienda è poi importante creare un ambiente di lavoro flessibile, collaborativo e inclusivo: questo include opportunità di crescita professionale, mentorship e un equilibrio sano tra vita privata e lavoro. La tecnologia e l’innovazione, poi, sono un’altra leva importantissima per le nuove generazioni native digitali: investire in tecnologie all’avanguardia e promuovere una cultura dell’innovazione per attrarre e trattenere talenti è un aspetto chiave. I giovani, poi, cercano un lavoro che abbia un significato e che contribuisca a un impatto positivo sulla società. Le aziende possono comunicare come il loro lavoro contribuisce a risolvere problemi globali o a migliorare la vita delle persone. Infine, offrire opzioni di lavoro flessibili e dare ai dipendenti maggiore autonomia nel loro lavoro può aumentare significativamente l’attrattiva aziendale senza intaccare la produttività.
Il ricambio alla guida delle imprese è una delle sfide più delicate per il tessuto produttivo lombardo: quali strumenti concreti propone per accompagnare i giovani imprenditori nei processi di successione e governance familiare?
Il passaggio generazionale è una leva fondamentale per mantenere la competitività non solo della singola azienda ma dell’intero sistema produttivo. Non è un caso che questo sia uno dei quattro pilastri del mio programma di presidenza dei Giovani imprenditori di Confindustria Lombardia. In Italia oltre il 70% delle aziende sono a conduzione familiare e questo passaggio impatta non solo il trasferimento della proprietà, ma soprattutto il trasferimento della leadership, delle competenze e dei valori imprenditoriali. Per migliorare questo passaggio bisogna trattarlo come un processo strategico di lungo periodo, non come un evento improvviso. Le aziende che lo gestiscono bene di solito seguono un percorso pianificato e chiaro. Per prendere il timone della propria azienda, poi, bisogna comprendere le regole del gioco: patti di famiglia, statuti chiari, patti parasociali e consulenti specializzati in questo possono portare conoscenze per procedere in questa direzione. Per questo i Giovani imprenditori di Confindustria Lombardia, durante il mio mandato, in sinergia con le associazioni territoriali lombarde, lavoreranno a un programma di formazione per approfondire questo aspetto imprescindibile. Oltre a questo, prendendo spunto dal progetto nazionale GENERazioni voluto dal presidente dei Giovani imprenditori di Confindustria Maria Anghileri, abbiamo intenzione di proporre un format regionale che coinvolga tutti i territori, così che in tutta la Lombardia ci sia una maggiore conoscenza e consapevolezza dei casi di successo di imprenditori giovani e storie di passaggio generazionale.
La Lombardia è un hub di eccellenza per ricerca e sviluppo, ma spesso la collaborazione tra università, startup e Pmi non è ancora sistematica, come si può rafforzare questo ecosistema dell’innovazione?
La cooperazione tra startup e aziende è una leva fondamentale di sviluppo che vorremmo incrementare nel corso della mia presidenza.
Secondo le ultime stime di fine 2024 in Lombardia ci sono 3.182 startup innovative, il 27,5% di quelle totali in Italia: bisogna fare di più e meglio, supportando le startup a crescere, integrandosi in ecosistemi e filiere consolidate. I Giovani imprenditori di Confindustria Lombardia sosterranno le startup, che rappresentano il cuore dell’innovazione e spesso il motore di trasformazioni decisive per l’economia. Vogliamo accompagnarle, metterle in rete con le imprese consolidate e aiutarle a diventare attori protagonisti della crescita lombarda ed europea.
La trasformazione digitale e la sostenibilità ambientale sono due assi portanti del futuro industriale, in che modo le imprese lombarde guidate da imprenditori giovani possono essere protagoniste di questa doppia transizione?
Le imprese guidate da giovani imprenditori possono e devono diventare i portabandiera della twin transition, contribuendo a incrementare consapevolezza e diffusione delle nuove tecnologie, diventando degli snodi fondamentali per la transizione. Bisogna poi puntare sull’Open Innovation, aprendo sistemi che ancora oggi sono troppo chiusi e lavorano a compartimenti stagni. Tutto questo partendo dalla consapevolezza che la competitività oggi passa dall’integrazione di nuove tecnologie, dall’innovazione di processo e dalla collaborazione con startup e centri di ricerca.
Qual è il valore aggiunto che Confindustria Giovani può offrire in questa fase storica alle nuove generazioni di imprenditori, anche in termini di networking, mentoring e rappresentanza?
La missione di Confindustria Giovani è quella di sostenere la diffusione della cultura d’impresa e favorire la nascita di nuove realtà. Ma anche la promozione dell’inclusione femminile a tutti i livelli aziendali e della società, di un’immigrazione qualificata e del rafforzamento dei contratti equi rappresentano la via per un’Italia che non invecchia, ma punta sulle nuove generazioni e sulla emancipazione.
Confindustria Giovani, poi, guarda costantemente al futuro e la drammatica crisi demografica che il nostro Paese sta attraversando è in cima alle nostre priorità: abbiamo l’obbligo di invertire questa tendenza se vogliamo che l’Italia abbia un futuro. Purtroppo attualmente solo il 9% della nostra spesa pubblica è destinata a natalità, ricerca e istruzione. Per invertire la tendenza servono case a costi sostenibili, scuole e asili nido accessibili.
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