Più anziani, ma meno iscritti
Il paradosso al Centro terza età

Uggiate con Ronago In dieci anni si sono dimezzati i soci dell’associazione - La presidente: «Colpa del burraco». Il sindaco: «Sono cambiate le persone»

Uggiate con Ronago

«Vorrei inaugurare il bocciodromo nei primi mesi dell’anno prossimo ed offrire qualcosa in più ai nostri soci »: è il proposito di Carla Buzzi, presidente del Centro terza età “Luciano Rossini”, in piazza Fiamme Gialle ad Uggiate.

Sono riuniti in tanti per festeggiare i cent’anni di Elisa Rossi, tra i soci fondatori del Centro, collocato nelle ex scuole elementari di Trevano Superiore e gli omaggi ad una vita lunga un secolo rappresentano anche l’occasione per pensare ai cambiamenti intervenuti e alle prospettive che si aprono. L’anno prossimo, il Centro compirà 35 anni e oggi come oggi conta 199 soci, da 350 che erano nel 2019 e a ridurre la consistenza, non è stato solo il Covid che ha falciato tante vite.

Tante spese

«Il punto è questo – afferma la presidente – ora va di moda il burraco. Tanti sono appassionati, ma tanti no e non frequentano il Centro, dove prima della pandemia si giocava a scala 40, a briscola e a scopa. I giocatori, sempre gli stessi, stanno in una stanza; quelli che non giocano, in un’ altra, chiacchierano, leggono i giornali, si fanno un po’ di compagnia».

Il Centro è aperto il mercoledì, il sabato e la domenica, di pomeriggio e il tentativo di aprirlo anche il venerdì pomeriggio è andato a vuoto.

«Non c’è solo il burraco. Io vorrei un centro più funzionale», sospira Carla Buzzi. Però, si organizzano anche due gite l’anno e due vacanze al mare, la cena dopo la gara mensile di burraco e i pranzi di Natale, Carnevale, festa della mamma. «Ma le spese sono tante – aggiunge la presidente – Non paghiamo alcun affitto al Comune, ma il resto è a carico nostro e anche per questo dobbiamo creare attrattive, oltre il burraco». C’è anche il problema del trasporto per chi non guida l’auto: la sede di Trevano Inferiore è lontana dai centri di Uggiate e di Ronago.

« Il Centro era stato pensato come ritrovo per pensionati, per stare insieme con varie attività e per far qualcosa anche per la nostra Comunità », osserva Stefano Arena, presidente per quindici anni e che ricorda il primo presidente, Carlo Marinoni e il primo Consiglio.

La questione del bocciodromo

«Il Comune ci ha dato la sede, ma l’abbiamo ristrutturata ed adeguata noi. Avevamo fatto un prestito di 25mila euro per la veranda, pagato tutto - rievoca - Poi, per anni, abbiamo chiesto al Comune un bocciodromo, ma non c’erano mai fondi disponibili, finchè diventai assessore, insistetti in Giunta e, finalmente, l’hanno messo in bilancio. È costato 19mila euro, un investimento per la terza età».

O la seconda primavera, rettifica il sindaco, Ermes Tettamanti, presente alla festa per Elisa Rossi e sottolinea come sia tutto cambiato: gli ultrasessantacinquenni sono il 21% della popolazione, circa 1.500 persone tra i 65 anni e i 100, ma gli stili di vita, i modi di riempire le giornate sono diversi anche solo rispetto a dieci anni fa, quando la stessa fascia d’età rappresentava il 19% della popolazione. È aumentato l’indice di invecchiamento, ma per molti anche la vitalità.

« Se avete idee per nuove attività – conclude Carla Buzzi – siamo a disposizione».

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